Infedeltà nella gestione pubblica? Il Governo conferma la sospensione di Bruschetti da sindaco di Massagno

SwissTXT / red

18.10.2023

Il sindaco di Massagno Giovanni Bruschetti
Il sindaco di Massagno Giovanni Bruschetti
archivio Ti-Press

Il Consiglio di Stato ha dato seguito alla richiesta del sindaco di Massagno. L'interessato è sotto inchiesta per una presunta infedeltà nella gestione pubblica.

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  • Il Governo ticinese ha deciso la sospensione dalla carica di sindaco di Massagno e di membro di Municipio di Giovanni Bruschetti.
  • Ha così accolto la sua richiesta.
  • La conduzione del collegio è affidata al vicesindaco.
  • Il reato penale che si prospetta è l’infedeltà nella gestione pubblica.

Il Governo ticinese ha deciso la sospensione dalla carica di sindaco di Massagno e di membro di Municipio di Giovanni Bruschetti, accogliendo la sua richiesta in questo senso. Lo rende noto lo stesso Esecutivo, sottolineando che la conduzione del collegio è affidata al vicesindaco.

Bruschetti, lo ricordiamo, aveva scritto al Governo il 12 ottobre, chiedendo espressamente di essere sospeso dalle sue funzioni, in considerazione di una procedura penale avviata a suo carico e fino al chiarimento della medesima.

Il procuratore generale sostituto aveva informato il 13 ottobre il Consiglio di Stato dell’apertura di un procedimento penale a carico di Bruschetti, indicando che «il reato penale che si prospetta è l’infedeltà nella gestione pubblica (alternativamente il fatto potrebbe configurare i reati di amministrazione infedele aggravata o truffa).

Il procedimento riguarda l’acquisto da parte del sindaco, per conto del Comune, di un dipinto; danneggiato dall’agire in questione sarebbe il Comune nella misura di 400 franchi», si legge nel comunicato.

La sospensione non è una sanzione in senso stretto, «ma ha una natura cautelare e ha lo scopo di proteggere gli interessi del Comune e la dignità della carica dai pregiudizi che possono derivare dall’apertura e dalla pendenza di procedimenti penali a carico di membri dell’Esecutivo comunale», scrive il Consiglio di Stato.