Ticino Imposta di circolazione, subito rivista parte del sistema di calcolo

SwissTXT / red

30.10.2022

Le firme dell'iniziativa del PPD erano state consegnate il 17 luglio 2017.
Le firme dell'iniziativa del PPD erano state consegnate il 17 luglio 2017.
archivio Ti-Press

L'iniziativa che considera solo le emissioni inquinanti è stata preferita al controprogetto, ma la questione torna subito sui banchi del Governo e della politica.

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Era stato previsto già prima di questa domenica di votazioni ticinesi, ma con la vittoria dell'iniziativa «Per un'imposta di circolazione più giusta!» diventa ora un imperativo: parte del sistema di calcolo deve essere rivista prima dell'entrata in vigore - prevista a inizio 2023 - per non penalizzare chi possiede un veicolo costruito dopo il 2020.

Si tratta, come spiega sul proprio sito internet la RSI, di correggere il valore «soglia» delle emissioni di CO2, considerando il fatto che dopo lo scandalo del «dieselgate» (ricordiamo che le emissioni erano state artificialmente contenute da molti costruttori) le vetture più recenti riportano valori più alti, ma anche più corretti.

L'iniziativa prevede che per le auto che emettono da 0 a 95 g/km di CO2 si paghino solo 120 franchi di tassa di base, mentre per tutte le altre il calcolo sarà proporzionale all'inquinamento, sempre senza una discriminante relativa a peso o potenza. Il valore di riferimento dovrebbe essere ritoccato verso l'alto per non penalizzare chi ha acquistato un'auto recente.

Gobbi: «Due elementi di misurazione o di calcolo»

In questo dibattito, come riporta il sito della RSI, si è inserito il consigliere di Stato Norman Gobbi, che ora dovrà trattare il tema con i colleghi di Governo. Non è ancora chiaro se si dovrà procedere con un ulteriore messaggio all'indirizzo del Gran Consiglio, oppure se si adotterà un'altra soluzione e quanto tempo sarà necessario.

«Per una parità di trattamento tra i veicoli antecedenti il 2020 e quelli dopo il 2020, dovremo mettere due elementi di misurazione o di calcolo. Questo per evitare una disparità e una penalizzazione per i veicoli più nuovi e più efficienti», ha detto Gobbi ai microfoni della RSI.

La questione della moratoria per i veicoli immatricolati prima del 2009

Vi è poi il tema della moratoria riguardante i veicoli immatricolati prima del 2009, per i quali dovrebbe continuare a essere usato l'attuale sistema di calcolo. Soluzione che potrebbe essere anticostituzionale.

«Sono 13 anni che questi veicoli hanno un beneficio rispetto a quelli nuovi. Cosa che oggi, anche secondo i parametri federali sulla protezione dell'ambiente, non è più sopportabile», sottolinea ancora Gobbi.

«Il Parlamento - spiega ancora il consigliere di Stato - ha deciso di applicare una moratoria di un solo anno. Quindi per il 2023 manca un elemento essenziale: quale base di calcolo bisogna utilizzare? Perché si userebbe quella attuale che prevede bonus e malus; quindi comunque non sarebbe una moratoria ai sensi di quanto detto in Parlamento».

Un tema che non è stato fissato dal voto di questa domenica e che andrà di nuovo sottoposto al Gran Consiglio, attraverso un messaggio o un nuovo decreto. Il gettito fiscale generato dall'iniziativa ammonta a 91 milioni di franchi, con 5-6 milioni da dedurre per il primo anno proprio a seguito della moratoria.