FranaIn Calanca riapre la strada fino a Buseno, caduti 300 metri cubi di roccia
SwissTXT / amo
23.9.2023
Dopo la caduta di massi avvenuta sabato, la strada della Val Calanca è stata riaperta fino a Buseno, ma resta ancora chiuso, almeno fino a domenica sera, il tratto successivo verso Rossa.
SwissTXT / amo
23.09.2023, 19:58
SwissTXT / amo
Lo ha stabilito per motivi precauzionali il geologo cantonale, come rende noto la RSI, che in giornata ha effettuato un sopralluogo in seguito alla frana che nella notte è finita sulla strada.
Gli esperti stimano che dalla montagna si siano staccati 300 metri cubi di materiale, di cui all’incirca 180 sono arrivati sulla strada cantonale. «Il resto è rimasto nel conoide di deiezione proprio a monte», afferma ai microfoni della RSI Sven Fehler, responsabile per i progetti dell’Ufficio tecnico cantonale circondario 2 di Mesocco.
Domenica mattina è previsto un altro sopralluogo per capire se permettere la continuazione dei lavori di ripristino della strada in vista della sua riapertura. La situazione sta comunque tornando stabile, questo anche grazie alle condizioni meteo favorevoli.
Non si tratta di un caso isolato
La frana caduta nella notte non è comunque un caso isolato, ricorda l'emittente radiotelevisiva. Finora non ci sono fortunatamente mai stati né feriti né vittime, ma questo ennesimo cedimento ed ennesima chiusura della strada fanno discutere.
«Questo nuovo episodio è la dimostrazione che abbiamo un problema» dice Rosanna Spagnolatti, vicesindaca di Buseno e granconsigliera del Centro, tra l’altro autrice di un’interpellanza sottoscritta da una cinquantina di parlamentari che chiede proprio una messa in sicurezza della strada nella valle.
«Purtroppo – continua a descrivere all'emittente di Comano – le condizioni climatiche non stanno aiutando. Viviamo in una regione di montagna, quindi sicuramente più esposti a questi pericoli. Non possiamo continuamente sfidare la sorte, mettendo a rischio ogni persona che passa su questa strada».
Al momento è in corso una valutazione generale dei rischi, e l’incaricato è il geologo cantonale in collaborazione con l’Ufficio tecnico del Cantone. Il rapporto sarà reso noto a breve e conterrà l’analisi di tutte le possibilità d'intervento.
Ci sono sei possibili risoluzioni: dal non fare nulla al ricorso di esplosivi per eliminare roccia instabile, dalla posa di reti di protezioni a una diga di contenimento, fino all’idea di una galleria. Il Governo retico dovrà poi prendere una decisione per lo stanziamento dei crediti.