COVID-19 In Ticino 8'000 controlli e 181 multe, da oggi più agenti sul territorio

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10.4.2020

Il capo dello Stato Maggiore Cantonale di Condotta Matteo Cocchi
Il capo dello Stato Maggiore Cantonale di Condotta Matteo Cocchi
archivio Ti-Press

Oggi, venerdì 10 aprile, le autorità cantonali ticinesi hanno organizzato un nuovo momento informativo, che si è tenuto alle 16, per aggiornare in merito all’evoluzione della situazione relativa al coronavirus nel nostro Cantone.

A prendere la parola per primo è stato il capo dello Stato Maggiore Cantonale di Condotta (SMCC) Matteo Cocchi, il quale ha comunicato che anche nei prossimi giorni continueranno a essere effettuati controlli su tutto il territorio cantonale, incluse le zone periferiche e turistiche.

In particolare, le verifiche verteranno sul divieto di assembramento e sulla limitazione di alcuni comportamenti, tra i quali la pratica di sport a rischio infortunio.

«Muoversi il meno possibile è l’invito principe, nonostante il bel tempo di questi giorni», ha sottolineato Cocchi, ricordando che l’obiettivo è quello di evitare di gravare su un sistema sanitario tuttora sotto pressione.

Il 90% di auto in meno verso il Ticino

Per quanto riguarda la situazione del traffico pasquale, ha spiegato il capo dello SMCC, si osserva una forte riduzione dei transiti rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

I passaggi sull’A2 sono diminuiti del 90% circa, con un calo che raggiunge il 75% per i veicoli immatricolati nella Confederazione, escludendo Ticino e Grigioni. Si tratta di un dato in linea con quanto registrato nelle ultime quattro settimane.

«Posso dunque dire che la sensibilizzazione per evitare l’esodo verso sud ha avuto successo», ha tenuto a precisare Cocchi.

Raddoppiato il numero di auto ticinesi sulle strade

Un dato in controtendenza riguarda invece i veicoli immatricolati in Ticino: «La loro presenza sulle strade è infatti raddoppiata nell’ultima settimana e mezza. Siamo noi dunque che ci muoviamo maggiormente», ha sottolineato Cocchi durante la conferenza stampa odierna.

Attualmente si registra il transito di circa 26'000 veicoli, ossia comunque il 15% in meno rispetto all’ordinario. Stabili i dati sul traffico frontaliero, che corrisponde all’80% in meno.

Agli over 65 l'invito è di continuare a farsi aiutare

Il capo dello SMCC ha poi ricordato che la prossima settimana, da martedì 14 a domenica 19 aprile, gli over 65 potranno recarsi a fare la spesa, fino alle 10 del mattina, ma sempre rispettando le norme igieniche e di distanza sociale.

«Ma il nostro invito - ha detto Cocchi - continua ad essere quello di evitare, se possibile. Ci sono molti servizi, su tutto il territorio, che si adoperano per portare a casa la spesa. E noi vi esortiamo a sfruttarli, dato che si è visto che funzionano bene. Noi siamo pronti ad aiutarvi e la nostra priorità rimane quella di non lasciarvi mai soli».

Cocchi ha infine rivolto un invito a quei datori di lavoro che dalla prossima settimana potranno tornare a operare, anche se in forma ridotta: «Abbiate responsabilita, rispettate le misure di sicurezza».

Al termine dell'intervento, il capo dello SMCC ha rivolto a tutti i suoi auguri di una buona Pasqua: «Che sia una Pasqua serena, distanti, ma vicini».

8'000 controlli e 181 multe disciplinari

A intervenire è poi stato Lorenzo Hutter, sostituto comandate della Polizia cantonale, il quale ha spiegato che gli interventi delle forze dell’ordine sono e saranno improntati al dialogo, ma saranno comunque sanzionate (come già avvenuto) tutte quelle azioni contrarie alle indicazioni delle autorità cantonali e federali.

«Abbiamo constatato che la maggior parte della popolazione rispetta le norme, ma non è così per tutti. Abbiamo infatti paura che col bel tempo le persone si concedano delle deroghe, vanificando gli sforzi fatti finora insieme», ha detto in apertura.

Ad oggi, ha fatto sapere Hutter, sono stati effettuati 8'000 controlli, dai quali sono scaturite 181 multe disciplinari per il non rispetto della direttiva in merito agli assembramenti di un massimo di 5 persone o del rispetto delle distanze sociali. Undici, invece, sono state le segnalazioni al Ministero pubblico.

506 aziende controllate

Per quanto riguarda le ditte, sono state 506 quelle controllate e 25 le intimazioni di chiusura. Altre 27 hanno deciso di chiudere spontaneamente.

Il sostituto comandate della Polizia cantonale ha poi voluto tranquillizzare sul fatto che, dall'inizio dell'emergenza, non c’è stato un aumento dei casi di violenza domestica, ma si sono registrate più liti di vicinato.

«È comunque ancora presto per parlare di una tendenza all’aumento. Certo è che chiediamo a tutti maggiore tolleranza, in questo momento difficile per ognuno di noi».

Più agenti da oggi sul territorio

Prima di cedere la parola, Hutter ha spiegato che da oggi in Ticino la Polizia ha aumentato gli agenti sul territorio, riservando un occhio particolare alle zone periferiche, con uomini a piedi, in moto e in bicicletta. Ma con un attenzione accresciuta anche nelle zone tipicamente turistiche, per evitare assembramenti.

«Non vanifichiamo con il nostro comportamento quanto fatto finora. Dobbiamo continuare ad avere un comportamento responsabile, evitando gite in montagna o in moto, o di praticare sport a rischio. Abbiamo infatti riscontrato aumenti di infortuni legati a queste discipline. Con perserveranza e disciplina, uniti ce faremo», ha concluso Hutter.

«Il medico cantonale Merlani sta bene»

Infine, a parlare è stato Paolo Bianchi, direttore della Divisione della salute pubblica, il quale ha spiegato di prendere il posto durante questi incontri informativi del medico cantonale Giorgio Merlani, in isolamento dopo aver contratto il COVID-19.

«Voglio rassicurare sul fatto che il medico cantonale sta bene, stamattina ha partecipato in videoconferenza alla riunione dello Stato maggiore cantonale di condotta. Continua infatti a lavorare, ma è giusto preservarlo in questo particolare momento».

Bianchi ha quindi ricordato i dati odierni in merito a nuovi contagi e decessi in Ticino: i nuovi casi sono 62, per un totale di 2’776. I decessi, a oggi, sono 227, ossia 8 in più di ieri.

Rispondendo alla domanda di un giornalista, Bianchi ha precisato che 99 dei 227 decessi (quindi circa il 44% del totale) sono avvenuti in case per anziani. Dove però, ha tenuto a precisare, nello stesso periodo ci sono stati altri 89 decessi non legati al COVID. Circa il 40% dei decessi è avvenuto in strutture con presa a carico degli anziani, un altro 40% negli ospedali e il 20% altrove.

Il lavoro dell'Ufficio del medico cantonale va avanti

Dopodiché Bianchi ha voluto confermare, nonostante la condizione del dottor Merlani, la piena operatività del Consiglio di Stato, dello Stato Maggiore Cantonale di Condotta, di tutti i Dipartimenti e dell’Ufficio del Medico cantonale.

«Dietro al dottor Merlani c’è una squadra che finora ha sempre lavorato insieme a lui. C'è un medico cantonale aggiunto che lo sostituisce e che lo ha affiancato fin qui. E abbiamo anche una serie di servizi all'interno del suo ufficio, che ha una ventina di unità, che dall'inizio della crisi si sono reinventate per confrontarsi con il diffondersi del coronavirus».

«Il virus circola. - ha continuato Bianchi - Abbiamo lavorato cercando di rispettare sempre le norme di distanza sociale e quelle igieniche. Ma purtroppo il COVID-19 ha toccato il medico cantonale. Le direttive prevedono un'autoquarantena per chi ha contatti intimi o di economia domestica col malato. Non è dunque il caso delle autorità ticinesi, che comunque stanno bene, non hanno sintomi, dunque non si è proceduto a testarle».

«Il sistema sanitario ha retto, ma siamo arrivati al limite»

Il direttore della Divisione della salute pubblica è poi passato al tema del sistema ospedaliero, che - ha sottolineato - è stato pronto ad affrontare la prima ondata dell'epidemia: «Il 30 marzo avevamo 340 letti di reparto occupati (senza contare quelli in terapia intensiva) e presto avremmo potuto toccare la capacità massima. Oggi siamo a 229 pazienti in reparto. Abbiamo dunque assistito a una decrescita lenta, ma costante. 100 posti si sono liberati, sia per pazienti dimessi, ma anche purtroppo per quelli deceduti».

I 229 pazienti sono ripartiti nelle varie strutture a dipenza delle loro esigenze. 68 sono ricoverati all'Ospedale La Carità di Locarno, 50 alla Clinica Luganese Moncucco, mentre gli altri pazienti, che non sono più in fase acuta, ma in quella successiva, si trovano all'Ospedale italiano di Lugano, a quello di Faido, a quello malcantonese di Calstelrotto e alla Clinica Santa Chiara di Locarno. E poi ci sono i primi pazienti che, per la fase riabilitativa, sono alla Clinica Hildebrand di Brissago o alla Clinica EOC di Novaggio.

«Questo per dare l'idea di come la rete si è sviluppata, una rete pronta ad accogliere anche più pazienti, anche piu di questi», ha sottolineato Bianchi.

Verso un riassetto del sistema sanitario

Per quanto riguarda invece le cure intense, il discorso è un po' diverso: «L'andamento in questo caso rimane costante. Abbiamo avuto un picco di 75/76 posti letto occupati, mentre ora sono 68. Questo resta il collo di bottiglia del nostro sistema sanitario, perché il problema non è solo la disponibilità di apparecchiature, ma anche quella di personale qualificato», ha spiegato il direttore della Divisione della salute pubblica.

Prima del coronavirus, in tutto il Ticino c'erano 53 postazioni di cure intense. Ora sono 130, di cui 120 destinate ai pazienti COVID. «Quindi il sistema ha retto, era pronto. E le misure di contenimento sono state efficaci. Questo permette ora di riassestare il sistema ospedaliero rispetto a come era stato approntato per la crisi. Questo per ristabilire un certo equilibrio tra pazienti COVID e altri, che hanno altre esigenze, che magari hanno dovuto rimandare un intervento o altro», ha reso noto Bianchi.

Dunque la prossima settimana verrà consolidata una riduzione dell'offerta per pazienti COVID, «ma - ha precisato Bianchi - con la possibilità di ripristarla in pochissimi giorni». La struttura di riferimento per i pazienti COVID rimane La Carità, con un ritorno a 120 letti. La Moncucco e l'Ospedale italiano avranno una forma mista, con sia pazienti COVID che pazienti ordinari. La Clinica Santa Chiara avrà un piccolo reparto COVID, mentre l'Ospedale di Faido e quello di Castelrotto si occuperanno della fase definita subacuta, ossia prima del ritorno a casa dei pazienti COVID.

«Il sistema ospedaliero, come detto, era pronto, ha risposto bene. Ci attedevamo un impatto forte, più forte di quello avuto. Ma ora dobbiamo essere flessibili e predisporre il sistema per le ondate successive, che speriamo siamo meno gravi», ha concluso Bianchi.

Numeri e link utili

È utile ricordare che, per tutte le informazioni sul COVID-19 e sulle misure prese dalle autorità, la hotline cantonale ticinese è sempre in funzione dalle 7h00 alle 22h00 allo 0800 144 144. Il sito specifico che il Cantone ha aperto è consultabile in ogni momento cliccando qui.

La Hotline a livello federale risponde invece a tutte le domande 24 ore su 24 al numero +41 58 463 00 00. Il sito della Confederazione sul coronavirus COVID-19 invece è raggiungibile cliccando qui.

È pure attiva a livello ticinese la Hotline per le attività commerciali, che risponde, dalle 9.00 alle 17.00 al numero 0840 117 112.

Per domande specifiche sul lavoro ridotto è disponibile dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 - 12.00 e dalle ore 13.00 - 16.00 il numero di telefono 091 814 31 03.

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