Lugano Ex Macello: sgombero e arresti da parte della polizia

Swisstxt

30.12.2021 - 10:30

Nel corso della notte le forze dell'ordine hanno liberato gli spazi dell'ex Macello di Lugano rioccupati ieri da un gruppo di autonomi che aveva risposto all'appello: «Il Molino non si tocca, ce lo riprendiamo con la lotta». Vi sono stati 11 fermi. David: «Chiusa la finestra di dialogo».

30.12.2021 - 10:30

Verso le 5:00 di giovedì la polizia ha iniziato lo sgombero degli spazi dell'ex Macello di Lugano parzialmente rioccupati ieri, mercoledì, da un gruppo di autonomi. Le persone già allontanate dagli agenti, una dozzina, sono state interrogate dalla polizia.

Presente sul posto anche il vice sindaco Roberto Badaracco e il capodicastero per la sicurezza Karin Valenzano Rossi.

Il Municipio di Lugano si è riunito ieri sera in seguito ai fatti avvenuti nei pressi dell'ex Macello. Secondo quanto riportato dalla RSI i municipali hanno tentato di trattare con gli ultimi giovani rimasti nel perimetro dello stabile e sul tetto. 

«Il Municipio non può permettere una rioccupazione dell'ex Macello»

«Un'azione che ci ha colti di sorpresa», aveva detto il sindaco Michele Foletti ai microfoni della RSI.

«Dispiace che stiano facendo festa vicino all'Ospedale italiano dove si fa fronte all'emergenza pandemica. Questo è poco sociale e poco rispettoso della popolazione. Vedremo come proseguire: spero che queste persone ragionino. Evidentemente il Municipio non può permettere una rioccupazione dell'ex Macello. Non è nostra intenzione essere aggressivi», aveva aggiunto sollecitato sull'eventualità di uno sgombero.

11 fermi

Undici persone sono state fermate nel corso dell'operazione di polizia che alle prime ore del giorno di oggi, giovedì, ha portato allo sgombero dell'ex Macello.

Lo rendono noto le stesse forze dell'ordine in un comunicato, precisando che l'intervento «su mandato dell'autorità comunale e in seguito alla denuncia inoltrata per violazione di domicilio, si è reso necessario».

Un 36enne della Leventina e una 33enne del Mendrisiotto, che erano stati fermati già mercoledì, sono stati arrestati con l'accusa di violenza o minaccia contro funzionari, per aver aggredito un agente che ha dovuto ricorrere a cure mediche.

«Chiusa la finestra di dialogo»

Lo sgombero dell'ex Macello ha sorpreso la consigliera comunale Mattea David, che mercoledì era riuscita a entrare e ad aprire un dialogo con gli occupanti, creando un contatto con il Municipio. «Non ce lo si aspettava, era stato detto che non ci sarebbero stati interventi se la situazione non fosse degenerata e così non pare essere stato», ha affermato ai microfoni della RSI.

«Quindi non si capisce questo sgombero che ha chiaramente leso la fiducia che c'era nei nostri confronti e ha chiuso la finestra di dialogo che si era momentaneamente aperta ieri sera», anche con il vicesindaco Roberto Badaracco, continua l'esponente socialista.

«Chiaramente gli ordini arrivano dagli ufficiali della polizia - prosegue David - le nostre erano dichiarazioni sulla base delle informazioni in nostro possesso e abbiamo detto questo agli autogestiti. L'obiettivo era quello di poter parlare questa mattina. Cosa sia successo nel mentre non lo sappiamo».

I fatti di mercoledì

Mercoledì sera si sono registrati scontri nell'area dove si trovava il Centro sociale autogestito, demolito nella notte fra il 29 e il 30 maggio.

La polizia è ricorsa a proiettili di gomma e spray al peperoncino, mentre i manifestanti hanno lanciato bottiglie, fuochi d'artificio e altri oggetti.

Almeno uno fra loro ha avuto bisogno di cure mediche ed è stato soccorso dal personale di un'ambulanza.

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