Dopo lo sgombero, iniziata nella notte la demolizione, conclusasi all'alba, dello stabile occupato abusivamente dai «molinari» dal 2002. C'è chi «applaude» e chi critica l'operato delle autorità
Veduta panoramica aerea sulle macerie della parte demolita del centro sociale CSOA il Molino. © Keystone-SDA / Ti-Press / Samuel Golay
Le ruspe sono entrate in azione nella notte. All'alba l'operazione di demolizione era conclusa.
Le macerie del Il Molino dopo la demolizione avvenuta questa notte dopo le azioni di sgombero.
Uno dei numerosi poliziotti presenti domenica mattina vicino alle macerie del Il Molino dopo la demolizione avvenuta questa notte dopo le azioni di sgombero da parte della polizia .
La parte protetta come bene culturale non è stata toccata dalla demolizione
Sono diversi i passanti che si sono fermati a guardare le macerie rimaste dopo la demolizione avvenuta nella notte.
L'azione delle ruspe ha provocato reazioni contrastanti
Due poliziotti presidiano le macerie del Il Molino dopo la demolizione avvenuta questa notte.
La protesta sotto il municipio di Lugano mentre l'esecutivo cittadino si stava spiegando con i media domenica pomeriggio.
Conferenza stampa municipio di Lugano sulla demolizione del CSOA il Mulino. Nella foto, un momento durante la conferenza stampa del municipio di Lugano con al centro il sindaco di Lugano Marco Borradori, con in primo piano Karin Valenzano Rossi e sul lato opposto Filippo Lombardi. © Ti-Press / Samuel Golay
L'arrivo dei manifestanti in Piazza Riforma contro la demolizione dell' ex macello CSOA il mulino. © Keystone-SDA / Ti-Press / Samuel Golay
Veduta panoramica aerea sulle macerie della parte demolita del centro sociale CSOA il Molino. © Keystone-SDA / Ti-Press / Samuel Golay
Le ruspe sono entrate in azione nella notte. All'alba l'operazione di demolizione era conclusa.
Le macerie del Il Molino dopo la demolizione avvenuta questa notte dopo le azioni di sgombero.
Uno dei numerosi poliziotti presenti domenica mattina vicino alle macerie del Il Molino dopo la demolizione avvenuta questa notte dopo le azioni di sgombero da parte della polizia .
La parte protetta come bene culturale non è stata toccata dalla demolizione
Sono diversi i passanti che si sono fermati a guardare le macerie rimaste dopo la demolizione avvenuta nella notte.
L'azione delle ruspe ha provocato reazioni contrastanti
Due poliziotti presidiano le macerie del Il Molino dopo la demolizione avvenuta questa notte.
La protesta sotto il municipio di Lugano mentre l'esecutivo cittadino si stava spiegando con i media domenica pomeriggio.
Conferenza stampa municipio di Lugano sulla demolizione del CSOA il Mulino. Nella foto, un momento durante la conferenza stampa del municipio di Lugano con al centro il sindaco di Lugano Marco Borradori, con in primo piano Karin Valenzano Rossi e sul lato opposto Filippo Lombardi. © Ti-Press / Samuel Golay
L'arrivo dei manifestanti in Piazza Riforma contro la demolizione dell' ex macello CSOA il mulino. © Keystone-SDA / Ti-Press / Samuel Golay
Le ruspe sono entrate in azione di notte all'ex Macello di Lugano, verso le 2h00, poche ore soltanto dopo lo sgombero da parte della polizia, che ha fatto seguito alla manifestazione dei «molinari» in centro, svoltasi pacificamente ma poi sfociata nell'occupazione temporanea dell'ex Istituto Vanoni in Via Simen.
Sotto gli occhi degli autogestiti, che quando si è sparsa la voce sono giunti sul posto, è stata avviata la demolizione dell'edificio o perlomeno della parte non protetta come bene culturale. Sono stati schierati circa 100 agenti in tenuta antisommossa. L’operazione si è conclusa attorno alle 4.30 di domenica mattina, dopo che le ruspe hanno lasciato la zona.
La parte non tutelata dell'ex complesso, come constatato anche dai tanti curiosi che hanno voluto vedere con i propri occhi quanto successo durante la notte, è stata rasa al suolo. L'area è stata sbarrata dalla polizia, ancora presente in forze domenica mattina.
Per il futuro dell'area, lo ricordiamo, la Città ha previsto la trasformazione nel «campus matrix» progettato dagli architetti Durisch + Nolli da destinare a manifestazioni ed eventi.
Fine di un'esperienza partita nel 2002
La demolizione di questa notte, ricorda la RSI, ha segnato la fine della presenza del CSOA (il Centro sociale occupato autogestito) in Viale Cassarate iniziata il 18 dicembre 2002.
In quell'anno infatti il Molino si trasferì all'ex Macello dopo lo sgombero del Maglio a Canobbio dove era arrivato nel 1997, a seguito dell'incendio degli ex Molini di Viganello che erano stati occupati il 12 ottobre 1996.
Erano i giorni in cui l'autogestione faceva discutere in tutto il Ticino. Sei giorni prima vi era stata l'occupazione di Casa Cinzia a Bellinzona, pure conclusasi con l'intervento della polizia e la demolizione dello stabile.
Chi plaude l'intervento e chi critica lo sgombero
«Applausi» e «critiche»
L'evoluzione della situazione sul fronte dell'autogestione a Lugano e le decisioni delle autorità hanno provocato reazione contrastanti.
La Lega sul Mattino della Domenica, con un articolo firmato dal municipale di Lugano Lorenzo Quadri, plaude alla fine dell'occupazione e garantisce che non vi è alcuna intenzione di mettere a disposizione un'altra sede. «Molinari via dall’ex Macello e via anche da Lugano!», scrive lanciando la palla nel campo dei comuni amministrati dalla sinistra.
Il PS cittadino aveva reagito già sabato sera con un comunicato nel quale invitava al dialogo parlando di «un clima politico surreale che misconosce le realtà culturali alternative e calpesta il principio della proporzionalità delle azioni in questo ambito, al contrario di quanto avviene nelle città svizzere».