Nel nord Italia Operazione contro l'ndrangheta, toccato pure il Ticino

SwissTXT / pab

11.6.2020 - 18:48

Immagine d'illustrazione
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Keystone

L’operazione «Freccia», scattata giovedì mattina tra il Comasco e la Brianza, punta anche verso il Ticino.

Nell’elenco dei 22 destinatari dell’Ordinanza di custodia cautelare, come riporta la RSI, figura infatti un 50enne del Mendrisiotto. L’inchiesta, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Milano, ha colpito la locale di Seregno e vari membri del clan ‘ndranghetista dei Cristello, famiglia vibonese da anni attiva nel Nord Italia.

Secondo quanto emerso dalle intercettazioni telefoniche, il 50enne si sarebbe rivolto a uno di loro perché vittima di un ricatto. Ricatto che temeva potesse continuare. Un gruppo di giovani gli aveva estorto del denaro minacciandolo di rivelare di avere avuto rapporti sessuali a pagamento con alcuni ragazzi.

Il ticinese sapeva di essersi rivolto all'ndrangheta?

Difficile stabilire al momento se il ticinese sapesse o no di avere chiesto aiuto a esponenti della ‘ndrangheta. Certo è che nella primavera del 2018 il clan si mosse, e in poco tempo recuperò (con tanto di scuse) oltre 28'000 euro. Poi però sarebbe passato alla cassa, domandando al ticinese una serie di favori.

L’ordinanza parla sia dell’acquisto all’asta di appartamenti, sia del cambio di assegni. Una dinamica tipica, precisano le autorità d’oltre confine.

Chi si affida alla ‘ndrangheta per il recupero dei crediti diventa inevitabilmente preda delle cosche. Il Ministero pubblico della Confederazione, raggiunto dalla RSI, ha spiegato di non essersi occupato del caso. Stessa risposta dalla polizia federale, che è a conoscenza dell’inchiesta italiana, ma finora non vi ha preso parte attiva.

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