Ticino Regole più severe per l'uso degli smartphone a scuola

SwissTXT / pab

18.2.2020 - 22:15

IL Gran Consiglio ticinese ha regolamentato definitivamente l'uso dei cellulari nelle scuole
IL Gran Consiglio ticinese ha regolamentato definitivamente l'uso dei cellulari nelle scuole
Source: archivio Ti-Press

L’uso degli smartphone sarà regolamentato ulteriormente nelle scuole dell'obbligo in Ticino.

Il Gran Consiglio ha deciso martedì di definire più precisamente l'uso dei cellulari negli istituti. Il rapporto è stato approvato con 51 sì, 13 no e 12 astenuti.

Educare i giovani all’uso responsabile degli smartphone

Giorgio Fonio, che presentò nel 2018 la mozione per vietare i telefonini nelle scuole dell’obbligo, ha ricordato come nel canton Vaud sia in atto un divieto simile teso a educare i giovani all’uso responsabile degli smartphone.

Gli ha fatto eco Maristella Polli, ricordando che pur essendo nell’era digitale, non c’è sempre la consapevolezza che i ragazzi sono confrontati con una rivoluzione tecnologica: «Una rivoluzione che, se non ben indirizzata, può danneggiare».

Il telefonino è del resto uno strumento usato dagli adolescenti per bullizzare compagni e compagne e anche per questo regolamentarne l’utilizzo è una necessità, considerando «l’entusiasmo tecnologico» mostrato dai giovani.

Bertoli: «Una visione educativa, non una banale proibizione»

Manuele Bertoli, direttore del DECS, ha ricordato come il Governo cantonale si sia orientato verso una visione educativa all’uso degli smartphone anziché «una banale proibizione che non risolve il problema».

Bertoli ha sostenuto l’utilità di permettere ai docenti di gestire l’utilizzo dell’apparecchio che la Commissione invece nega loro. Era per questo, ha spiegato il direttore del Dipartimento, che il Governo aveva lasciato aperta l’opportunità di scegliere la modalità di divieto o concessione dell’uso dei telefonini ai direttori e al corpo insegnante dei vari istituti.

«Non immaginiamoci di fare un gesto risolutore per il bullismo - ha aggiunto Bertoli - perché non è così e la scuola deve alzare le antenne e trovare le soluzioni» attraverso i contatti con le famiglie. Del resto, ha concluso, «i casi in cui si è verificato un atto di bullismo tramite telefonino sono avvenuti in istituti dove i cellulari sono vietati».

Rimane inoltre da verificare come sarà possibile gestire i controlli per sapere se l’apparecchio è acceso o spento, se è acceso ma non connesso solo per scattare foto e così via.

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