Ticino Riprese le visite nelle case anziani, Catelli: «Confidiamo nella responsabilità dei famigliari»

SwissTXT / pab

8.6.2020

Immagine d'illustrazione
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archivio Ti-Press

La vita comunitaria riprende lentamente nella settantina di case di riposo ticinesi, dove i residenti per settimane o mesi sono rimasti rinchiusi nelle loro stanze, costretti a un isolamento precauzionale e con poche possibilità di comunicare.

Una situazione come questa «non l'ho mai vista e non l'ho mai neanche sentita raccontare», ha raccontato ai microfoni della RSI Yolanda, 101 anni da compiere fra qualche mese e ospite di una casa per anziani di Mendrisio, che aggiunge: «Facevo il numero sul telefono e rispondeva la mia amica dell'altra camera».

Altri hanno continuato a vedere i parenti attraverso il plexiglas, in parlatori improvvisati, ma oggi - lunedì - c'è finalmente una buona notizia per l'insieme delle strutture ticinesi: è giunto il tempo delle visite.

Di nuovo possibili le visite nelle case di riposo

Conformemente alla direttiva emanata il 29 maggio dall'ufficio del medico cantonale, sono infatti di nuovo possibili le visite ai residenti, comunque ancora nel rispetto di scrupolose misure di precauzione e di igiene.

Le visite si svolgono nel locale (o spazio esterno) preposto, gli orari sono limitati così come il tempo per l'incontro, mantenendo le distanze o indossando la mascherina. E per raggiungere in camera gli ospiti che non possono muoversi, oppure per il contatto fisico, occorre disinfettare con cura le mani e mettere anche il camicie, oltre che la mascherina di protezione..

«Facciamo affidamento sulla responsabilità dei famigliari»

«L'apertura comporta dei rischi, facciamo affidamento sulla responsabilità dei famigliari per comportamento rispettoso. È un bel momento, ma non vogliamo vanificare tutto gli sforzi fatti sino ad oggi», commenta sempre alla RSI il presidente di ADiCASI, Eliano Catelli, che ricorda: «Se la situazione all'esterno dovesse cambiare, le norme andrebbero adeguate. E anche all'interno c'è sempre la possibilità di una nuova chiusura o di un ripristino delle pareti divisorie».

Ma quale bilancio trarre da questa esperienza? «L'esperienza si è fatta sul campo, certe situazioni le abbiamo conosciute strada facendo», risponde Catelli. «Le case anziani confrontate prima al COVID-19 hanno condiviso il loro vissuto. Se il problema dovesse ripresentarsi, saremmo pronti in tempi ancor più rapidi».

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