Svizzera Altri 100 milioni per i vaccini anti-covid-19

ATS

11.11.2020

Il Consigliere federale Alain Berset 
Il Consigliere federale Alain Berset 
KEYSTONE/ANTHONY ANEX

Il Consiglio federale ha deciso oggi di aumentare di 100 milioni di franchi il credito destinato all’acquisto di vaccini anti-covid-19. In totale saranno così a disposizione 400 milioni, che saranno attinti dal bilancio dell’esercito.

In conferenza stampa, il consigliere federale Alain Berset, prima di illustrare il nuovo credito destinato al vaccino, ha fatto brevemente il punto sulla situazione pandemica attuale che «rimane tesa».

Il numero di infezioni continua infatti ad aumentare, seppur in maniera meno pronunciata. Anche il tasso di riproduzione, sebbene sia attualmente leggermente inferiore a 1, rimane troppo alto. È dunque essenziale continuare a rispettare le misure di protezione: “la situazione rimane fragile”, ha sostenuto il ministro della sanità.

Non si prevedono nuove misure restrittive

Insomma prima di prevedere allentamenti delle misure di restrizione adottate finora è necessario che il numero di contagi diminuisca in modo netto e che il tracciamento torni ad essere efficace. Allo stadio attuale non sono previste nuove misure restrittive a livello nazionale, ha però sottolineato il ministro della sanità.

Berset ha anche detto che la situazione è molto diversa rispetto a marzo. In primavera mancavano principalmente materiale di protezione e farmaci. Attualmente le difficoltà sono a livello di personale sanitario: molte persone sono assenti poiché malate o in quarantena.

Vaccino: si punta su diversi produttori

Parlando dei futuri vaccini, Berset ha spiegato che la Confederazione sta puntando su diversi produttori, dato che non è ancora possibile sapere quale impresa farmaceutica riuscirà ad imporsi e, dunque, quale vaccino sarà messo a disposizione. Finora Berna ha concluso contratti con due aziende. Si tratta della società statunitense Moderna, presso la quale Berna si è assicurata l’accesso a 4,5 milioni di dosi, e dell’inglese AstraZeneca, con la quale ha pattuito, insieme con la Svezia, la fornitura di fino a 5,3 milioni di dosi, ha ricordato Berset.

A ciò si aggiunge l’adesione all’iniziativa internazionale COVAX: si tratta di un programma per l’approvvigionamento a livello globale, volto ad ottenere vaccini anti-covid-19 per almeno il 20% della popolazione. Si tratta di ulteriori 3,2 milioni di dosi.

Soddisfare i requisiti di sicurezza ed efficacia

Alla domanda se il prezzo delle singole dosi sia un criterio per la scelta del tipo di vaccino, Alain Berset ha risposto spiegando che ci sono clausole che permettono di adattare il prezzo in base alle condizioni che gli altri acquirenti avranno ottenuto. Un criterio importante è anche quello della scadenza temporale.

Prima di essere distribuito alla popolazione residente nella Confederazione, il futuro vaccino, come sempre in questi casi, dovrà comunque soddisfare i requisiti necessari in termini di sicurezza ed efficacia previsti per l’omologazione da parte di Swissmedic.

Trasporto del vaccino, se ne occuperà l'esercito

Il trasporto del vaccino in Svizzera sarà di responsabilità dell’esercito e la distribuzione sarà di competenza dei cantoni. L’attrezzatura per il loro trasporto è già stata acquisita.

Da notare anche che Berna è in trattative per la conclusione di contratti con altre società che stanno sviluppando un vaccino, ha spiegato Berset. Un contratto con Pfizer-BioNTech per la prenotazione di 3,5 milioni di dosi è già stato firmato. I negoziati in vista del loro acquisto sono a buon punto.

Berset non ha invece voluto fare promesse su quando si incomincerà a vaccinare: lavoriamo per fare in modo che ciò avvenga il più rapidamente possibile, «con la qualità e la sicurezza necessari».

Il vaccino non sarà obbligatorio

Nel comunicato governativo, si ricorda come l’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) ritenga che le prime immunizzazioni potranno essere effettuate nella prima metà del prossimo anno.

Per fare in modo che il vaccino sia efficace, e quindi che si raggiunga una immunità di gregge, occorre che il 70% della popolazione venga immunizzata, ha affermato Stefan Kuster, responsabile per le malattie trasmissibili presso l’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP). Non è però previsto l’obbligo di farsi vaccinare, ha precisato il ministro della sanità.

Oltre ai vaccini, la Confederazione sta agendo anche a livello di farmaci destinati alle persone contagiate da covid-19. In questo senso si è assicurata l’approvvigionamento di un agente immunoterapico prodotto dalla Molecular Partners.

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