Epidemia Governo: «Avanziamo più in fretta di quanto detto». Ristoranti aperti dall'11 maggio

ATS

29.4.2020 - 14:54

I ristoranti potranno tornare ad accogliere dei clienti il prossimo 11 maggio. Immagine d'archivio.
I ristoranti potranno tornare ad accogliere dei clienti il prossimo 11 maggio. Immagine d'archivio.
Source: KEYSTONE/ALEXANDRA WEY

I ristoranti potranno tornare ad accogliere dei clienti, a severe condizioni, l'11 maggio, ha deciso oggi il Consiglio federale, anticipando inoltre alla stessa data la riapertura di musei e biblioteche. 

«Avanziamo più in fretta di quanto annunciato, ma non siamo nell'approssimazione», ha sottolineato il consigliere federale Alain Berset.

Il governo aveva già fissato e mantiene per l'11 maggio la riapertura dei negozi, dei mercati e delle scuole dell'obbligo.

Il settore della ristorazione aveva manifestato un profondo malumore per non essere stato, fino all'ultima seduta del Consiglio federale, menzionato nella strategia di deconfinamento graduale.

Solo con un «concetto di protezione»

Solo dieci giorni fa, il ministro dell'economia Guy Parmelin, in interviste alla stampa domenicale, aveva menzionato una possibile riapertura «nelle prossime settimane».

«Sappiamo che i ristoranti sono in difficoltà», ha detto in conferenza stampa Berset, responsabile della salute pubblica. Come per gli altri settori che hanno dato avvio al deconfinamento, anche i singoli locali pubblici dovranno disporre di un concetto di protezione, volto a impedire la diffusione del coronavirus.

Severe disposizioni

Il Consiglio federale ha fissato le condizioni minime: saranno ammesse a un tavolo al massimo quattro persone o due genitori accompagnati dai propri figli, anche se più di due. Tutti i clienti dovranno essere seduti e tra i diversi tavoli dovrà essere mantenuta una distanza di due metri o dovranno essere posti elementi di separazione, ha spiegato il capo del Dipartimento federale dell'interno (DFI).

Il governo si è piegato alla pressione della ristorazione? Berset nega: «Siamo ben esercitati in materia di pressioni», ha detto, aggiungendo che, come per altri settori economici ed espressioni della società civile, l'Esecutivo è all'ascolto di rivendicazioni e critiche.

«Il Consiglio federale ora agisce più in fretta di quanto annunciato in precedenza, ma non c'è approssimazione», ha sottolineato Berset a patto che popolazione, esercenti, personale di vendita e insegnanti diano prova di responsabilità. Non c'è ragione di dubitarne, guardando a come la gente ha rispettato le indicazioni delle autorità in materia di igiene e della cosiddetta distanza sociale nelle ultime settimane, ha osservato Berset.

Grandi manifestazioni vietate fino alla fine di agosto

Il responsabile del DFI ha anche indicato che le grandi manifestazioni di oltre 1000 persone saranno vietate fino alla fine di agosto. Questa scadenza è stata scelta per garantire un certo coordinamento con i paesi vicini e per offrire sicurezza di pianificazione agli organizzatori.

Il 27 maggio, quando il governo si esprimerà sulla successiva fase di deconfinamento, deciderà anche quando saranno nuovamente consentite manifestazioni con meno di 1000 persone.

Il divieto è legato a un rischio di contaminazione molto maggiore durante le grandi manifestazioni. Inoltre non è possibile risalire la catena della contaminazione e le misure igieniche e di distanza non possono essere generalmente rispettate, ha spiegato Berset.

Si introduce ancora il tracciamento

Proprio in materia di tracciamento, il Consiglio federale oggi ha adottato un piano di contenimento del Covid-19. Non appena il numero di nuove infezioni sarà diminuito a sufficienza, i Cantoni dovranno nuovamente ricostruire in modo capillare le catene di trasmissione (tracciamento dei contatti) per individuare il prima possibile le persone infette e garantire che tutte quelle con sintomi possano essere testate e non, come finora, soltanto quelle particolarmente a rischio.

Le persone che risultano positive al test saranno isolate e quelle che hanno avuto contatti con loro saranno informate e dovranno osservare un periodo di quarantena.

Parallelamente il Consiglio federale prosegue le discussioni su un'applicazione mobile (app) di tracciamento. Questo strumento va considerato complementare alla ricostruzione delle catene di contatto e non la sostituisce, ha sottolineato il capo del DFI.

Scuole, la riapertura sarà facoltà dei cantoni

Come già noto, l'11 maggio i bambini delle scuole elementari e medie torneranno a scuola. I piani di protezione sono stati elaborati dall'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) in collaborazione con la Conferenza svizzera dei direttori cantonali della pubblica educazione (CDPE).

L'attuazione dei piani è di competenza dei Cantoni e dei Comuni. "Le scuole potranno organizzare in modo flessibile l'insegnamento in classe", ha detto Berset.

Il 27 maggio saranno adottate misure ad esempio per le scuole di grado secondario II (di livello liceale), su cerimonie religiose e impianti di risalita. «È difficile avere risposte a tutto. Come già detto, dobbiamo rimanere modesti, flessibili e pragmatici», ha aggiunto il consigliere federale.

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