BürgenstockIn arrivo alla Conferenza per la pace in Ucraina 100 delegazioni
SDA
14.6.2024 - 17:08
Alla conferenza di pace sull'Ucraina che si terrà questo fine settimana sul Bürgenstock parteciperanno 100 delegazioni da 92 Paesi e 8 organizzazioni, tra cui 57 capi di Stato e di governo. Nell'elenco dei partecipanti figurano anche i ministri dell'Arabia Saudita e dell'India.
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14.06.2024, 17:08
14.06.2024, 18:44
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Tra i partecipanti di spicco invitati dal Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) saranno presenti il presidente ucraino Volodymyr Zelensky (appena atterrato all'aeroporto di Zurigo-Kloten, ndr), quello francese Emmanuel Macron, la presidente del Consiglio italiano Giorgia Meloni, il cancelliere tedesco Olaf Scholz, il premier britannico Rishi Sunak, nonché la presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen e quello del Consiglio europeo, Charles Michel, e la vicepresidente americana Kamala Harris.
La presidente della Confederazione Viola Amherd e il ministro degli Esteri Ignazio Cassis accoglieranno i numerosi ospiti domani sul Bürgenstock. Oltre a 57 capi di Stato e di governo, parteciperanno alla conferenza i ministri di 29 nazioni. Sei Paesi - Brasile, Indonesia, Israele, Filippine, Sudafrica ed Emirati Arabi Uniti - invieranno solo rappresentanti diplomatici alla conferenza.
Oltre alle delegazioni di 92 Stati, saranno presenti anche rappresentanti di otto organizzazioni, fra cui - oltre alla Commissione UE e al Consiglio UE - i presidenti del Consiglio d'Europa, del Parlamento europeo, nonché leader dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa, dell'ONU, dell'Organizzazione degli Stati americani e del Patriarcato ecumenico di Costantinopoli.
Tale elenco, precisa ancora il DFAE, riflette la situazione di oggi alle 16.00.
Anche l'ex consigliere federale Alain Berset parteciperà al summit di domani, ha appreso Keystone-ATS. Tuttavia, non farà parte di una delegazione ufficiale e non parteciperà al programma ufficiale. Avrà colloqui bilaterali a margine della conferenza, in vista della sua auspicata elezione a segretario generale del Consiglio d'Europa.