Epidemia Covid-19: Masserey, «situazione resta sempre tesa nei reparti di cure intense»

mp, ats

22.12.2020 - 16:15

Virginie Masserey ha invitato la popolazione a seguire le misure prese finora perché la situazione nei reparti di cure intensive in Svizzera rimane tesa
Virginie Masserey ha invitato la popolazione a seguire le misure prese finora perché la situazione nei reparti di cure intensive in Svizzera rimane tesa
Keystone

«In Svizzera, siamo sempre in una stagnazione dell'epidemia ad alto livello. C'è una tendenza all'aumento del numero di casi e di stagnazione dei ricoveri e dei decessi».

È quanto ha dichiarato la responsabile della Sezione malattie infettive dell'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) Virginie Masserey, in una conferenza stampa oggi a Berna.

Con 4'275 casi, 129 decessi e 171 persone ricoverate in ospedale nelle ultime 24 ore, la situazione è molto simile a quella di martedì scorso, in cui si contavano 4'271 nuovi casi di coronavirus, 103 nuovi decessi e 187 ospedalizzazioni.

Anche dopo il vaccino le misure saranno da applicare

«La situazione resta tesa anche nei reparti di cure intensive, dove il 72% dei posti sono occupati, mentre il 60% dei letti sono utilizzati da pazienti Covid», ha aggiunto Masserey, precisando che occorrerà continuare ad applicare le misure prese finora.

Infatti, la vaccinazione – che incomincerà a livello federale il 4 gennaio 2021 – prenderà del tempo prima di mostrare i risultati e gli effetti saranno maggiori quanto minori saranno i casi di coronavirus.

Masserey, che si è detta sollevata dalla decisione dei cantoni romandi di richiudere bar e ristoranti, ha pure precisato che durante i giorni natalizi – come nel corso dei normali week-end – non verranno pubblicate cifre concernenti i contagi, i decessi e i ricoveri in ospedale. «I dati saranno attualizzati il lunedì 28 dicembre», ha aggiunto.

Campagna d'informazione per la vaccinazione

Oggi le autorità federali hanno pure lanciato la campagna in favore della vaccinazione, precisando tuttavia che non sarà obbligatoria. Tenuto conto dei pochi vaccini messi a disposizione in un primo tempo, le persone di oltre 75 anni e i malati cronici gravi saranno prioritari.

Il presidente della Commissione federale per le vaccinazioni Christoph Berger ha spiegato ai media che «il vaccino funziona ed è stato testato nell'ambito di studi approfonditi». Dopo gli ultra 75enni e le persone con malattie preesistenti gravi, verranno contattate le persone tra 65 e 74 anni, poi gli under 65.

In generale, la vaccinazione è pure raccomandata per le persone che sono già state malate di Covid, tre mesi dopo essere guarite. «Soltanto per chi ha un'allergia grave alle componenti del vaccino viene sconsigliata la vaccinazione», ha aggiunto Berger.

Per quanto riguarda la campagna vera e propria, essa sarà lanciata nelle tre lingue nazionali, attraverso lo slogan «Cosa devo sapere sulla vaccinazione?».

Una linea telefonica a cui rivolgersi

La popolazione svizzera deve disporre di informazioni trasparenti e comprensibili per decidere se vaccinarsi o meno, ha precisato l'esperto. In una prima fase, delle inserzioni richiameranno l'attenzione sull'offerta di informazioni pubblicate sul sito https://www.bag.admin.ch/vaccinazione-covid19.

A disposizione vi sarà anche il numero telefonico seguente: +41 58 377 88 92 (dalle 6.00 alle 23.00).

La vaccinazione non è una corsa tra i cantoni

Dal canto suo, il presidente dell'associazione dei medici cantonali, Rudolf Hauri, ha sottolineato come il lancio della vaccinazione non debba essere una corsa tra i cantoni. Diversi elementi devono ancora essere perfezionati, ha dichiarato.

Anche se Appenzello interno o Lucerna incominceranno già domani a somministrare i primi vaccini ai residenti di case di cura e ricoveri, «le istruzioni al personale di cura, i preparativi nelle strutture e la documentazione devono essere tutte della stessa qualità», ha aggiunto Hauri.

Le prime esperienze per ottimizzare le procedure

Inoltre, personale amministrativo e medico deve ancora essere reclutato. «I cantoni saranno pronti dall'inizio di gennaio», ha affermato. Le esperienze fatte nei prossimi giorni dovranno servire quale base per ottimizzare le procedure. La vaccinazione delle persone immobilizzate a casa non è ancora possibile, ha proseguito Hauri.

La vaccinazione negli studi medici e nelle farmacie sarà possibile soltanto quando vi sarà a disposizione un numero sufficiente di dosi e quando gli aspetti logistici saranno chiariti. Hauri ha già sin d'ora invitato la popolazione a dotarsi di un libretto di vaccinazione elettronico al fine di facilitare le procedure.

Chi non vuole il vaccino avrà meno diritti?

La vaccinazione, è stato ricordato, rimane volontaria e non è previsto che diventi obbligatoria, almeno per il momento, ha assicurato la vicedirettrice dell'Ufficio federale di giustizia Susanne Kuster. La legge garantisce la libertà individuale.

Non possono esserci differenze giuridiche tra le persone a cui viene somministrato il vaccino e quelle che non vogliono essere vaccinate, ha precisato.

Affinché la legislazione cambi, ci vuole dapprima l'intervento dei legislatori. Ma anche se la legge dovesse cambiare, la protezione della personalità e dei dati saranno sempre da rispettare, ha aggiunto Kuster.

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