Covid La CDS lancia l'allarme: «Troppe poche persone a rischio si son vaccinate»

mh, ats

25.11.2022 - 17:45

Sono troppo poche le persone vulnerabili vaccinate contro il Covid. È l'allarme lanciato venerdì dalla Conferenza dei direttori cantonali della sanità (CDS), che ricorda come una dose di richiamo migliori la protezione contro le forme gravi di questa malattia. Swissmedic intanto rende note le cifre degli effetti collaterali registrati.

Sono state 16'000 le notifiche di effetti collaterali su oltre 16 milioni di dosi.
Sono state 16'000 le notifiche di effetti collaterali su oltre 16 milioni di dosi.
KEYSTONE/DPA/ANNETTE RIEDL

25.11.2022 - 17:45

Il numero di persone sopra ai 65 anni che ha ricevuto un «booster» è inferiore alle aspettative, rileva in una nota odierna la CDS, precisando che siamo a poco più del 20% dall'inizio della campagna, scattata il 10 ottobre.

La CDS si è riunita giovedì e ha discusso dell'attuale situazione epidemiologica. Il numero di infezioni è destinato ad aumentare a causa della variante BQ.1.1, che è ormai diventata dominante in alcune regioni della Svizzera.

Il tasso di occupazione degli ospedali da parte di pazienti Covid è comunque ancora a un livello gestibile. Non c'è quindi motivo, al momento, di attuare il processo che prevede raccomandazioni ai Cantoni sulle misure da adottare, scrive la CDS.

Su quasi 17 milioni di dosi 16'000 note di effetti collaterali

Swissmedic dal canto suo ha fatto sapere che su 16'734'858 dosi somministrate a 6'116'442 persone le notifiche di sospette reazioni avverse in Svizzera finora registrate sono state 16'212. Il 61,8 % di queste, cioè 10'013, sono state segnalate come «non gravi», mentre il restante 38,2 %, ovvero 6'199, come «gravi».

La maggior parte (69%) ha riguardato il preparato anti Covid Spikevax di Moderna, che è però anche stato il più utilizzato in Svizzera, con il 63% delle dosi somministrate. Il 28% delle notifiche è invece legato al Comirnaty di Pfizer/BioNTech, utilizzato per circa il 37 % delle dosi. In alcuni casi non è stato specificato il vaccino.

Febbre e stanchezza

Per quanto riguarda i casi classificati come «gravi», l'età media delle persone colpite era di 52,7 anni. Sono stati riportati con maggiore frequenza febbre, mal di testa, affaticamento, brividi, nausea e vertigini. Queste reazioni prevalgono anche nei casi non gravi.

Nella maggior parte dei casi, una notifica contiene più di una reazione. In totale sono state segnalate 50'528 reazioni, il che corrisponde a una media di 3,12 per notifica, prosegue il comunicato precisando che il 45% delle notifiche sono state inoltrate da operatori sanitari e il restante dai cittadini.

La maggior parte degli interessati (67,1%) aveva un'età compresa tra i 18 e i 64 anni (in media 50,2 anni). La percentuale di persone di età superiore ai 65 anni era del 19,7% e quella di persone di età compresa tra i 12 e i 17 anni del 1,1%. Il 62,1% delle notifiche riguardava donne, il 35,1% uomini. In alcuni casi mancavano informazioni sull'età o sul sesso.

mh, ats