Covid-19 Preoccupa molto la diffusione in Svizzera delle varianti del virus

cp, ats

12.1.2021 - 16:45

Patrick Mathys è preoccupato dalla diffusione delle mutazioni del Covid-19 in Svizzera.
Patrick Mathys è preoccupato dalla diffusione delle mutazioni del Covid-19 in Svizzera.
Keystone

Preoccupa la diffusione delle varianti britannica e sudafricana del Covid-19 in Svizzera: se non si fa nulla, vi è il rischio di un'impennata dei casi di infezione, sull'esempio di quanto sta accadendo in Irlanda e nel Regno Unito.

Lo ha affermato oggi davanti ai media Patrick Mathys, responsabile del settore crisi dell'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP). Le varianti del virus, ha sostenuto nel settimanale incontro coi media degli specialisti della Confederazione e dei Cantoni, si trasmettono molto più rapidamente.

In generale, ha sostenuto lo specialista, nonostante una diminuzione dei decessi e delle ospedalizzazioni, la situazione rimane tesa e il servizio sanitario è sempre sotto pressione.

Il tasso di riproduzione del virus si è attestato a 1,02, un livello ancora troppo elevato, nonostante i nuovi provvedimenti protettivi adottati prima di Natale. Le cifre, benché stagnanti, si situano ancora ad un livello troppo elevato. Il tasso di positività è infatti ancora del 16,4%.

Per quanto attiene alla diminuzione dei decessi e dei ricoveri, Mathys ha affermato che la flessione si nota soprattutto tra le persone più a rischio. Ciò potrebbe significare che questa categoria di soggetti si è protetta meglio e di più nelle ultime settimane. Tuttavia, si tratta ancora di speculazioni. La nostra speranza, ha aggiunto, è che tale tendenza al ribasso di confermi.

Virus mutato, rischio impennata nei contagi, come a Wengen

Circa le nuove varianti, Mathys non ha nascosto la sua preoccupazione «se non si fa nulla». La maggioranza delle infezioni è autoctona, ha sottolineato. Il virus mutato si trasmette molto velocemente; in poco tempo potrebbe accadere quanto successo in Gran Bretagna e in Irlanda, ossia un incremento repentino della curva delle infezioni, con un raddoppio dei casi ogni settimana.

La nuova variante viene trasmessa rapidamente, il che rende la situazione molto delicata, ha affermato Linda Nartey, medico cantonale di Berna e vicepresidente dell'associazione dei medici cantonali.

Nella stazione sciistica di Wengen, dove sono state annullate lunedì le gare di coppa del Mondo previste per il prossimo fine settimana, non è stato ancora possibile contenere la diffusione del virus mutato. Si ritiene che qualcuno dalla Gran Bretagna sia responsabile di questa diffusione. Molte persone si sono infettate malgrado siano in vigore i concetti di protezione, ha aggiunto.

Si studiano altre misure

In considerazione di questa nuova sfida, si tratta ora di studiare quali misure devono essere prese per mantenere almeno una situazione stabile, ha aggiunto il signor Mathys. Un allentamento delle misure non sarebbe ragionevole in questo momento.

Alla domanda sulle 36 mutazioni che non potevano essere collegate a varianti dalla Gran Bretagna o dal Sud Africa, Patrick Mathys ha detto di non escludere nuove variazioni.«Allo stato attuale, il metodo non ha permesso di assegnare i campioni in modo definitivo a nessuna delle due varianti», ha detto. Sono in corso nuove analisi.

In Svizzera, per comprendere meglio questo virus mutato, le capacità di sequenziamento sono state aumentate, arrivando a 1'000-1'500 campioni di sequenziamento. Vengono utilizzati anche altri metodi PCR.

L'autorizzazione del Vaccino Moderna

Per quanto riguarda i vaccini, Philippe Girard di Swissmedic ha dichiarato che l'autorizzazione odierna del vaccino di Moderna – le prime dosi sono attese per domani in Svizzera, come indicato da diversi oratori – rappresenta senz'altro un contributo importante alla lotta contro la pandemia, dopo le prime vaccinazioni col preparato di Pfizer/BioNtech.

L'analisi rischi-benefici per Moderna, secondo Girard, gioca a favore dell'autorizzazione provvisoria. Gli effetti collaterali causati dal preparato di Moderna sono paragonabili al vaccino dell'influenza, anche se in alcuni casi sono state riscontrate reazioni più forti. Le persone allergiche ad alcune componenti dovrebbero astenersi, mentre non ci sono indicazioni per le donne incinte.

Il vaccino di Moderna protegge almeno tre mesi

Swissmedic ha rilasciato un'autorizzazione temporanea alla commercializzazione del vaccino di Moderna: ciò è dovuto al fatto che mancano dati sulla durata dell'effetto protettivo contro il virus.

I dati finora disponibili mostrano che l'effetto protettivo del vaccino dura tre mesi, ha dichiarato davanti ai media riuniti a Berna il vicedirettore di Swissmedic, Philippe Girard. L'effetto è probabilmente molto più lungo, ma non si sa ancora con esattezza.

Anche Christoph Berger, presidente della Commissione federale per le vaccinazioni (CFV), ha detto di non aspettarsi che la vaccinazione svanisca dopo tre mesi.

Secondo Girard, mancano inoltre dati sull'efficacia del vaccino durante la gravidanza. Le aziende coinvolte stanno ancora conducendo i loro studi. Non appena i dati saranno disponibili, si potrà discutere su un'approvazione del vaccino a tempo illimitato.

Entro fine febbraio immunizzato 4% della popolazione 

Stando a Nora Kronig dell'UFSP, dove si occupa dei contatti internazionali, entro il 18 gennaio dovrebbero essere disponibili poco più di mezzo milione di dosi di vaccini anti-Covid. Pfizer dovrebbe rifornire la Confederazione con 1 milione di dosi supplementari in febbraio.

Insomma, il 4% della popolazione dovrebbe essere immunizzata già all'inizio del mese prossimo. Poiché sono i Cantoni che si occupano delle vaccinazioni, l'UFSP attende con impazienza le cifre sul numero di persone immunizzate.

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