L'uscita dalle misure restrittive adottate per contrastare la pandemia di COVID-19 si farà in tre fasi secondo i piani del Governo. La prima è avvenuta lunedì 27 aprile, la seconda la settimana scorsa. Ora il Consiglio federale darà indicazioni sulla terza fase, che dovrebbe partire lunedì 9 giugno.
Interverranno due consiglieri federali romandi: Alain Berset, capo del Dipartimento federale dell’interno (DFI) e Guy Parmelin, capo del Dipartimento federale dell’economia, della formazione e della ricerca (DEFR)
Nella sua seduta del 20 maggio 2020, il Consiglio federale ha deciso che dal prossimo 28 maggio potranno riprendere le funzioni religiose, a condizione che le comunità dei credenti dispongano di piani di protezione.
Ha inoltre adottato e trasmesso al Parlamento una modifica urgente della legge sulle epidemie che costituirà la base legale dell’app SwissCovid.
Accessibilità al vaccino
Infine, ha incaricato il Dipartimento federale dell’interno di fare il necessario per assicurare tempestivamente alla Svizzera l’accesso al vaccino. Si presume infatti che la domanda mondiale sarà molto elevata.
I costi per le dosi vaccinali necessarie e per le misure atte a garantirne la disponibilità sono stimati a circa 300 milioni di franchi, che potranno presumibilmente essere attinti dai crediti già approvati per la lotta contro il coronavirus.
Contagi e vittime in Svizzera
Sono rimasti sotto controllo anche nelle ultime 24 ore i nuovi casi di coronavirus in Svizzera e nel Liechtenstein: se ne sono registrati 40. Finora sono stati segnalati 1'630 decessi confermati in laboratorio, si legge nel consueto comunicato dell'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP).
Il Ticino ha registrato nelle ultime 24 ore due nuovi casi di contagio da coronavirus. Dall’inizio della pandemia ne sono stati accertati 3’287. Non ci sono stati invece nuovi decessi. Il bilancio resta fermo a 344. Anche nei Grigioni non si sono registrati nuovi morti, che rimangono quindi 48.
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