ReazioniLa Serbia nega di aver minacciato Dick Marty
vf, ats
11.4.2022 - 21:58
L'ambasciata serba in Svizzera nega che i servizi segreti di Belgrado abbiano minacciato di uccidere Dick Marty, già relatore del Consiglio d'Europa, consigliere agli Stati (PLR/TI) ed ex procuratore pubblico del Canton Ticino. Domenica Marty, noto per le sue inchieste internazionali, ha rivelato di aver vissuto sotto protezione della polizia da oltre un anno.
Keystone-SDA, vf, ats
11.04.2022, 21:58
11.04.2022, 22:02
SDA
La sera di lunedì, il telegiornale della televisione romanda RTS ha riportato una dichiarazione scritta firmata dall'ambasciatore serbo a Berna, Goran Bradic: «In questi tempi difficili, tali accuse causano danni inesorabili alla reputazione della Repubblica di Serbia, del Servizio di sicurezza serbo (BIA) e di coloro che gli sono vicini e che svolgono le loro funzioni (...) esclusivamente in conformità con la legge.
«Nonostante le pressioni e i tentativi di destabilizzazione, il BIA continuerà a lavorare per mantenere la pace e la stabilità nella Repubblica di Serbia», si legge nel testo. Questa dichiarazione arriva il giorno dopo che Dick Marty ha rivelato di aver ricevuto minacce di morte da parte di «ambienti dei servizi segreti serbi».
Il MPC ha confermato la «minaccia seria»
Il Ministero pubblico della Confederazione (MPC) ha confermato l'esistenza di una «minaccia seria» contro il ticinese. Secondo Dick Marty, i servizi segreti hanno incaricato assassini professionisti di ucciderlo e di far ricadere la responsabilità sul governo kosovaro.
Marty è stato relatore del Consiglio d'Europa. Ha compiuto indagini sulle presunte prigioni segrete della CIA in Europa. Nel 2010 ha presentato un rapporto sui crimini commessi dall'Esercito di liberazione del Kosovo sui loro prigionieri, principalmente serbi. Le minacce di morte sarebbero in relazione a questa sua inchiesta.
Le reazioni da Berna
La vicenda ha provocato reazioni oggi a Berna. Il consigliere agli Stati Carlo Sommaruga (PS/GE) si è detto «sbalordito» che un politico di tale spessore sia stato minacciato in questo modo. «Ciò che è mancato sono soprattutto autorità attive a livello diplomatico, politico e giudiziario», ha aggiunto.
Il consigliere nazionale Fabio Regazzi (Centro/TI) ha detto che il caso dovrebbe essere affidato al MPC.