VotazioniLegge sull'energia: le associazioni per il «sì» soddisfatte, ma divise su nucleare
fc, ats
9.6.2024 - 15:57
I partiti e le associazioni che durante la campagna hanno sostenuto il «sì» alla legge sull'energia sono soddisfatte dell'esito del voto odierno. Ritengono però che questo sia un punto di partenza e non uno di arrivo. Non c'è invece unanimità sul come procedere, per esempio per quel che concerne il nucleare.
Keystone-SDA, fc, ats
09.06.2024, 15:57
SDA
«Il risultato è un piccolo passo verso un approvvigionamento sicuro», ha commentato a Keystone-ATS il consigliere nazionale Christian Imark (UDC/SO), uno dei numerosi co-presidenti dell'Alleanza per un approvvigionamento elettrico sicuro, associazione che si è occupata della campagna per il «sì».
Il risultato mostra la convinzione di molti cittadini che le energie rinnovabili siano la risposta per superare le sfide legate al clima, ha sostenuto Imark. Per garantire un approvvigionamento energetico sicuro rimangono tuttavia molte altre sfide, ha aggiunto alludendo al termine per la messa fuori servizio delle centrali nucleari.
Un «immenso successo per il clima»
«Oggi la Svizzera ha compiuto un passo importante verso una maggiore sicurezza dell'approvvigionamento e la protezione del clima», afferma il presidente dei Verdi liberali Jürg Grossen (BE).
Con la rapida espansione dell'idroelettrico, del solare e dell'eolico, vengono adottate misure concrete per ridurre la dipendenza dai combustibili fossili, afferma il partito in una nota.
Il Centro ha parlato di progetto «attentamente elaborato ed equilibrato». Per il partito la legge ha il merito di rafforzare la sicurezza dell'approvvigionamento in inverno. Inoltre, sarà agevolata la costruzione di impianti per l'energia rinnovabile e sarà migliorata la sicurezza della pianificazione.
Per la presidente dei Verdi Lisa Mazzone (GE) si tratta di un «immenso successo per il clima». Con questa legge la Svizzera si dota dei mezzi per portare a termine con successo la svolta energetica, proteggendo al contempo l'ambiente.
In un comunicato la ginevrina ritiene che ora si debba premere sull'acceleratore in questo ambito. Già domani il partito potrebbe lanciare una nuova iniziativa popolare.
«Una pietra miliare»
Il passo compiuto oggi permetterà alla Svizzera di espandere in modo significativo la produzione indigena di elettricità, cosa che contribuirà «in modo importante e soprattutto rapido alla sicurezza dell'approvvigionamento», si sostiene in casa PLR.
Per il proseguo, i liberali-radicali invitano in un comunicato le organizzazioni ambientaliste «a rispettare la decisione e ad astenersi a partire da oggi dal presentare opposizioni».
Il «sì» alla legge sull'elettricità è «una pietra miliare nella transizione verso le energie rinnovabili», afferma da parte sua la Fondazione Svizzera per l'Energia (SES). Consiglio federale, Parlamento e Cantoni devono ora proporre con rapidità a misure efficaci.
«Un grande successo per la transizione energetica»
In una nota, il WWF dice di essere «soddisfatto del chiaro risultato della votazione, che segna un passo importante nella transizione energetica». Per l'associazione, tuttavia, «la legge sull'elettricità da sola non ridurrà le emissioni. L'effettivo abbandono dei combustibili fossili potrà avere successo solo se verranno adottate altre misure».
Per Greenpeace si tratta di «un grande successo per la transizione energetica in Svizzera». Con la votazione odierna, la popolazione si è espressa «a favore di un rapido abbandono del petrolio e del gas», afferma. Il Consiglio federale e i Cantoni devono ora procedere all'attuazione della legge nel più breve tempo possibile.
Con la legge, la Svizzera compierà «progressi concreti verso un approvvigionamento energetico interamente basato sulle energie rinnovabili».
La loro rapida crescita «renderà obsoleti i piani di prolungamento della vita operativa dei reattori nucleari esistenti, di costruzione e gestione di centrali di riserva a combustibili fossili o di discussione sulla costruzione di nuove centrali nucleari».
Sono necessarie ulteriori misure
Il PS nella sua presa di posizione parla di «un successo per la protezione del clima e la transizione energetica». In una nota il partito afferma di vedere il risultato di oggi «come un'ulteriore conferma della volontà della popolazione di liberarsi dell'energia nucleare».
L'Associazione svizzera dell'industria tecnologica (Swissmem) fa invece un ragionamento diametralmente opposto: Swissmem «si rallegra della chiara approvazione» della legge, ma ritiene che ulteriori misure siano necessarie per garantire un approvvigionamento elettrico sicuro, neutrale dal punto di vista climatico ed economicamente sostenibile.
Da questo punto di vista, l'associazione auspica l'abolizione del divieto di costruire nuove centrali nucleari e un accordo sull'elettricità con l'UE.
I consumatori saranno protetti dalle fluttuazioni dei prezzi
Anche Economiesuisse auspica una intesa con Bruxelles. Più in generale, per l'organizzazione mantello dell'economia il problema dell'approvvigionamento «è lungi dall'essere risolto e gli ambienti economici chiedono nuovi impulsi nel settore della politica energetica». Questo vale in particolare per le grandi centrali elettriche, comprese quelle nucleari, si legge in una nota.
Per Swissolar è ora importante che la nuova legge entri in vigore come previsto all'inizio del prossimo anno. «Un'attesa più lunga creerebbe un'inutile incertezza sul mercato», afferma in un comunicato l'associazione svizzera dei professionisti dell'energia solare.
L'Unione svizzera delle arti e mestieri (USAM), infine, sostiene che la riforma «renderà più facile ridurre la nostra dipendenza dal petrolio e dal gas». La produzione nazionale di elettricità, afferma, potrà infatti essere rapidamente aumentata e diversificata. Conseguenza: i consumatori saranno meglio protetti dalle forti fluttuazioni dei prezzi dell'energia causati da fattori esterni.