Lifestyle Alcol durante le feste: pensiamo ad un gennaio «dry»

CoverMedia

28.12.2017 - 16:14

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Il mese prossimo purifichiamoci da tutti gli eccessi del periodo di festa.

Indulgere in qualche drink di troppo è normale soprattutto nei giorni tra Natale e Capodanno. Secondo una statistica condotta nel Regno Unito circa 2.5 milioni di inglesi in questo periodo eccedono giornalmente il limite delle 14 unità di alcol settimanali raccomandate dal Chief Medical Officer britannico. Per questo i ricercatori consigliano di aderire al Dry January, un’iniziativa già nota in diversi Paesi, secondo cui, astenendoci dal bere alcolici per tutto il mese di gennaio, saremo in grado di depurare il nostro organismo dalle tossine dell’alcol.

«Il “Dry January” è un modo eccezionale di iniziare ad amare il nostro fegato», ha dichiarato Judi Rhys, presidente dell’associazione British Liver Trust. «Tuttavia, fermarci per un mese e poi ricominciare a bere pesantemente, non è la soluzione. Il Dry January dev’essere visto come l’inizio di un cambiamento permanente nella relazione tra noi e l’alcol. La British Liver Trust raccomanda di fare almeno due o tre giorni di seguito senza alcol alla settimana».

Secondo una ricerca pubblicata nella rivista scientifica Lancet Medical Journal, le malattie legate al fegato diventeranno più numerose di quelle cardiovascolari – oltre che la prima causa di morte prematura nel Paese – entro il 2020.

«I benefici di questa campagna sono incredibili: il 49% delle persone che aderiscono perde peso, mentre il 62% dorme meglio e il 79% risparmia denaro», ha dichiarato Richard Piper, sostenitore della campagna.

«L’alcol è la prima causa di morte, di cattiva salute e di disabilità nel Regno Unito per le persone di un’età compresa tra i 15 e i 49 anni. Ma queste tragedie sono del tutto prevenibili. Il Dry January cresce di anno in anno in tutta la nazione, perché tante persone decidono di controllare il livello di alcol che bevono e sentirsi meglio, sia nel presente che nel futuro».

La campagna è stata fondata nel 2012 e secondo una statistica condotta da YouGov, quest’anno si conta che a prenderne parte saranno circa 5 milioni di inglesi.

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