Salute e benessereAllergia al polline: ecco come tenere a bada i sintomi
CoverMedia
3.4.2019 - 16:08
La febbre da fieno è tanto comune quanto fastidiosa. Evitiamo di avere la peggio con i consigli dell’esperto allergologo Max Wiseberg.
La primavera è la stagione più attesa di tutte, perché mette fine al gelo dell’inverno e porta gioia e allegria con i suoi molteplici colori. Ma insieme agli alberi verdi e i giardini fioriti arriva anche il temutissimo polline. E le persone che soffrono di allergia conoscono bene i sintomi che può provocare: naso che cola, prurito agli occhi, lacrime, starnuti e una perenne sensazione di irritazione e fastidio nel viso.
Per fortuna esistono tanti trattamenti e medicinali disponibili in farmacia, come gli antistaminici e gli spray nasali, che offrono un sollievo immediato e aiutano a mantenere i sintomi dell’allergia a bada, per vivere senza fastidio la nostra quotidianità. Ecco cosa consiglia l’esperto allergologo Max Wiseberg, del brand specializzato HayMax.
Alcune raccomandazioni
«Manteniamo le porte e le finestre chiuse, passiamo regolarmente l’aspirapolvere in casa, spolveriamo le superfici e assicuriamoci che i nostri animali domestici siano sempre puliti e non perdano peli», dice a Cover Media.
Un'altra raccomandazione di Wiseberg è quella di indossare sempre gli occhiali da sole e mantenere i capelli ben protetti – per esempio calzando un cappello – quando siamo all’aperto. Per evitare di peggiorare i sintomi dell’allergia, inoltre, manteniamo sempre al top la nostra igiene personale.
«Laviamo bene la faccia non appena torniamo a casa e applichiamo una benda pulita e fresca sugli occhi se sentiamo fastidio», continua lo specialista. «Facciamo la doccia prima di andare a dormire e cambiamo regolarmente le lenzuola del letto per eliminare gli agenti causa di allergopatie».
Molte piante sono bellissime a vedersi, ma il loro incanto è assolutamente fuorviante. La Panace di Mantegazza contiene delle Furanocumarine (o furocumarine) che, per il semplice contatto, scatenano una reazione fototossica. Il contatto con la pelle può causare rossori intensi, bruciature di secondo grado e reazioni allergiche gravi.
Immagine: Keystone
Alcune piante come il senecione comune che si vedono qui producono alcaloidi pirrolizidinici (AP), che sono mortali in forti dosi. Il processo di avvelenamento nei bovini e i cavalli è spesso sornione, perché le AP danneggiano il fegato poco a poco.
Immagine: Keystone
Di aspetto inoffensivo, il bulbo di tulipano ospita i famosi tuliposidi. In caso di contatto prolungato con la pelle, possono causare una dermatite con prurito e gonfiore.
Immagine: Keystone / Valentin Flauraud
Anch'essi hanno un'aria inoffensiva, ma è pura apparenza. Il baccello e i semi crudi dei fagioli di giardino sono molto tossici.
Immagine: Keystone / Geaetan Bally
La datura (o Trombe degli angeli) contiene degli alcaloidi, composti tossici il cui consumo può causare allucinazioni e problemi cardiaci, anche in piccolissima quantità.
La tuia ha questo in sé: la linfa dissimilata nel tronco, negli aghi e nelle punte dei rami può causare disturbi gastro-intestinali e convulsioni se la si consuma.
Immagine: Keystone / Geaetan Bally
L'aconito è considerato come la pianta più tossica d'Europa. Ne sono sufficienti alcuni fiori per uccidere un bambino.
Immagine: FlowerPhotos/UIG via Getty Images)
Il tasso contiene la tassina. È necessaria una lavanda gastrica se si ingeriscono anche solo due semi.
Immagine: Keystone / Sigi Tischler
I composti dell'acido cianidrico contenuto nei fiori dell'ortensia conducono all'asfissia a forti dosi.
Immagine: Matt Cardy/Getty Images
È preferibile per i genitori tenere i bambini molto lontani da questa pianta tossica. Al contatto, infatti, la Panace di Mantegazza può irritare la pelle.
Immagine: Marion Nickig
L’olio di ricino può essere utilizzato come lassativo. Ma i semi della pianta sono molto pericolosi. Consumare alcuni semi può causare la morte – e sfortunatamente al momento non si conosce alcun antidoto.
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