Digitale & Lifestyle Amber Valletta punta a finanziare un documentario sulla sostenibilità

CoverMedia

29.1.2020 - 13:09

Celebrities attend  People's Choice Awards at Barker Hangar.

Featuring: Amber Valletta
Where: Los Angeles, California, United States
When: 11 Nov 2018
Credit: Brian To/WENN.com
Celebrities attend People's Choice Awards at Barker Hangar. Featuring: Amber Valletta Where: Los Angeles, California, United States When: 11 Nov 2018 Credit: Brian To/WENN.com
Source: Brian To/WENN.com

La modella e attrice vuole incanalare la sua conoscenza del settore e i suoi trascorsi in un documentario intitolato «The Changing Room»

Amber Valletta è determinata a finanziare un documentario sulla sostenibilità nella moda.

La 45enne è una schietta sostenitrice dell'ambiente e dei cambiamenti climatici, al punto che l’anno scorso è stata persino arrestata a Washington, DC per aver preso parte alle proteste di Fire Drill Fridays.

Amber spera ora di poter incanalare la sua conoscenza del settore e i suoi trascorsi in un documentario intitolato «The Changing Room», prodotto rivolto ai consumatori di moda.

«Vogliamo educare e intrattenere i consumatori di moda sulla sostenibilità. La moda ha una tale opportunità di essere un agente di cambiamento», ha dichiarato Amber Valletta a Porter.

A coloro che desiderano fare acquisti etici, la Valletta consiglia articoli base che possono essere indossati con sicurezza negli anni.

«Tutti possono indossare una canotta o una fantastica maglietta. Io suggerisco una camicetta o due. In generale, i marchi di lusso non producono troppo, quindi sono scommesse sicure. Prima di tutto un fantastico blazer, poi un paio di stivali e scarpe da tennis. Sono i miei jolly».

La Valletta, che ha frequentato le lezioni sull'ambiente alla New York University nei primi anni 2000, è ben consapevole del fatto che, quando si tratta di sostenibilità, l'industria della moda è molto indietro rispetto agli altri, e rimane confusa da marchi che non pubblicizzano la loro efficienza etica.

«Hanno paura di non fare abbastanza. La mia risposta è almeno metterlo sui tag, come gli ingredienti. La mancanza di trasparenza ci sta facendo rimanere nel 20esimo secolo. Siamo già passati 20 anni nel 21esimo secolo!».

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