Lifestyle Asma nei bambini: troppi antibiotici inutili

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1.12.2017 - 14:09

Doctor instructing a girl on how to use an asthma inhaler.

When: 30 Oct 2014

When: 30 Oct 2014

**Only for use by WENN CPS**
Doctor instructing a girl on how to use an asthma inhaler. When: 30 Oct 2014 When: 30 Oct 2014 **Only for use by WENN CPS**
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(Cover) - IT Fitness & Wellbeing - Ai più piccoli che soffrono d’asma viene somministrato un numero maggiore di antibiotici rispetto a quelli in salute. Lo riporta una ricerca condotta presso il dipartimento medico della Erasmus University di Rotterdam, secondo cui i sintomi associati all’asma vengono spesso confusi con un’infezione batterica delle vie respiratorie, e dunque curati con un ciclo di antibiotici.

Tra i sintomi dell’asma ci sono comunemente affanno, tosse e dolori al petto, che provocano a chi ne soffre delle occasionali difficoltà di respirazione.

«Gli antibiotici dovrebbero essere prescritti solo ed esclusivamente quando vi è una chiara prova di infezione batterica, come una polmonite», ha dichiarato la dottoressa Esme Baan in uno statement.

«Tuttavia abbiamo rilevato che i bambini che soffrono d’asma ricevono più prescrizioni di questo genere per alleviare i sintomi di tosse e bronchite, le quali sono spesso causate da un virus e non da un batterio. Capire la differenza tra i sintomi dell’asma e quelli di un’infezione batterica respiratoria può essere difficile per un medico di base, e crediamo sia proprio per questo che i bambini che soffrono della condizione ricevono più trattamenti antibiotici rispetto agli altri».

Per la ricerca il team della dottoressa Baan ha analizzato i casi di circa 1.5 milioni di bambini provenienti dal Regno Unito, di cui 150mila circa affetti da asma, e 375mila nei Paesi Bassi, di cui 30mila con la condizione. I ricercatori hanno poi comparato il numero di prescrizioni per i più piccoli con e senza asma nelle due nazioni.

«I ricercatori hanno scoperto che i bambini con l’asma hanno circa 1.6 probabilità in più di ricevere un trattamento antibiotico rispetto a quelli che non ne soffrono», continua l’esperta.

La ricerca è stata presentata alla conferenza European Respiratory Society International Congress.

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