Il boom dell’auto elettrica Cinque domande che molti si pongono ancora

Di Andreas Kindler

7.6.2021

Nel 2020, in Svizzera, quasi una nuova auto su sei aveva una propulsione alternativa.
Nel 2020, in Svizzera, quasi una nuova auto su sei aveva una propulsione alternativa.
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L’auto elettrica sta prendendo piede lentamente ma inesorabilmente sul mercato. Nonostante la rapida crescita della domanda, alcuni dubbi e preconcetti restano duri a morire. Ecco le risposte.

Di Andreas Kindler

7.6.2021

Una persona su due in Svizzera vorrebbe acquistare un’auto elettrica. Secondo l’Ufficio federale di statistica, nel 2020 i veicoli a propulsione alternativa costituivano già oltre il 14% di tutte le nuove auto. Intanto le stazioni di ricarica pubbliche spuntano come funghi e la mobilità elettrica è in pieno boom!

Ora questo non si applica solo nella vita privata, ma anche nel mondo del lavoro. Sono infatti sempre più numerose le imprese svizzere che aggiungono veicoli a propulsione sostenibile oppure convertono addirittura le loro intere flotte.

Ciononostante, alcuni miti e dubbi sulla tecnologia continuano a persistere. Facciamo un bilancio e diamo risposte alle cinque domande che rimangono scottanti.

Domanda 1: un veicolo elettrico non è più costoso di uno a carburante fossile?

All’acquisto sì, nella quotidianità non più. La corrente di ricarica costa infatti la metà rispetto al carburante fossile e anche i costi di assistenza e manutenzione risultano inferiori per le auto elettriche. Il prezzo di acquisto più elevato può essere ammortizzato già a partire da 30’000 chilometri percorsi. L’elemento più caro dei veicoli elettrici è la batteria, che però diventa sempre più economica. E con la batteria sorge la seconda domanda:

Domanda 2: quanto sono realmente ecologiche le auto elettriche?

Dal punto di vista ecologico le batterie suscitano spesso dubbi a causa del riciclaggio e dell’energia grigia. In tale contesto, il metodo di produzione lungo la catena di fornitura riveste un ruolo importante. Ad esempio, le batterie prodotte in Scandinavia sono più ecologiche rispetto a quelle provenienti dalla Cina, poiché i paesi nordici puntano sulle energie rinnovabili. La batteria ha inoltre il vantaggio generale di poter essere ricaricata e riciclata, contrariamente al motore a combustione, che brucia definitivamente il carburante. In un rapporto, la NZZ  (in tedesco) ha dimostrato che le batterie possono già essere riciclate al 96 %.

Anche al di là della batteria, i motori elettrici sono già oggi molto più puliti rispetto a quelli a combustione, a condizione che l’energia provenga da fonti non alimentate a CO2. La corrente fornita dalle prese svizzere deriva per circa il 62 % da energie rinnovabili. L’impatto ecologico delle auto elettriche risulta quindi molto elevato rispetto ad altre misure di protezione dell’ambiente.

Questo grande effetto spinge sempre più imprese a convertire le proprie flotte alla propulsione elettrica. Così anche Swisscom: l’elettrificazione della flotta di veicoli è una misura coerente che consentirà di risparmiare 4000 tonnellate di CO2 all’anno entro il 2025. La mobilità è quindi responsabile di circa la metà delle emissioni che dovranno essere risparmiate nei prossimi anni.

Domanda 3: un’auto elettrica non mi limita a causa del raggio d’azione?

Il raggio d’azione rimane una preoccupazione comune nonostante l’espansione del mercato. Tuttavia, secondo il TCS, anche questo fattore migliora a un ritmo vertiginoso. I nuovi modelli sono in grado di percorrere oltre 500 chilometri senza rifornimento. Con una media di 32 chilometri percorsi al giorno in Svizzera dovrebbe bastare, giusto?

Il raggio d’azione più esteso è un argomento importante anche per le imprese quando si tratta di elettrificare la flotta. Stefan Reber, responsabile della flotta di Swisscom, dichiara quanto segue: «L’80% delle nostre automobili percorre tragitti che già oggi potrebbero essere coperti senza problemi da un’auto elettrica».

Domanda 4: la Svizzera ha corrente sufficiente per tutte queste auto elettriche?

Se tutte le auto passassero con effetto immediato alla propulsione elettrica, il consumo di corrente in tutta la Svizzera aumenterebbe del 15-19 %, cosa che secondo i gestori della rete elettrica dovrebbe essere tollerabile. Ma nonostante il boom, questo non succederà dall’oggi al domani.

È un dato di fatto che il mercato dell’energia elettrica sia in movimento. Oltre all’aumento dell’accessibilità alle energie rinnovabili, nei prossimi decenni risulterà decisiva anche una migliore gestione dei carichi. Vale a dire che la produzione e il fabbisogno di energia elettrica sono coordinati in modo ottimale. Finché l’intero traffico svizzero non sarà elettrificato, anche il mercato dell’energia elettrica è destinato a compiere ulteriori passi avanti.

Il mercato dell’energia elettrica è in movimento. Una quota sempre maggiore di energie rinnovabili e quindi sempre più singole fonti di corrente che immettono nella rete richiedono soluzioni intelligenti per la gestione del carico.
Il mercato dell’energia elettrica è in movimento. Una quota sempre maggiore di energie rinnovabili e quindi sempre più singole fonti di corrente che immettono nella rete richiedono soluzioni intelligenti per la gestione del carico.
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Domanda 5: non è complicato servirsi dei punti di ricarica pubblici?

Questa domanda era totalmente giustificata ancora qualche anno fa. Tuttavia, con la rapida crescita della domanda di mobilità elettrica, anche il mercato delle stazioni di ricarica pubbliche sta recuperando terreno. Secondo il TCS, attualmente in Svizzera esistono quasi 5000 punti di ricarica. Questa cifra è quasi dieci volte più elevata rispetto alle raccomandazioni dell’Unione europea. Con l’attuale parco veicoli, statisticamente sono solo sei i veicoli elettrici che si trovano a condividere un singolo punto di ricarica. L’infrastruttura di ricarica svizzera è quindi molto avanti rispetto al numero di veicoli elettrici attuale. Questo mito è quindi destinato a svanire al più presto.

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Andreas Kindler è esperto di gestione energetica e ambientale nel team Corporate Responsibility di Swisscom.
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