Digitale & Lifestyle Covid-19: un nuovo strumento può prevedere le probabilità di morte

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27.10.2020 - 16:08

27 May 2018, Germany, Frankfurt am Main: A drip hanging from a hospital bed in a cordidor of the emergency room of the Klinikum Frankfurt Hoechst. Photo: Fabian Sommer/dpa

Where: Frankfurt_Main, Hessen, Germany
When: 27 Apr 2018
Credit: Fabian Sommer/picture-alliance/Cover Images
27 May 2018, Germany, Frankfurt am Main: A drip hanging from a hospital bed in a cordidor of the emergency room of the Klinikum Frankfurt Hoechst. Photo: Fabian Sommer/dpa Where: Frankfurt_Main, Hessen, Germany When: 27 Apr 2018 Credit: Fabian Sommer/picture-alliance/Cover Images
Source: Fabian Sommer/picture-alliance/C

Il QCOVID sosterrà i vari governi nei nuovi programmi di protezione e prevenzione dal virus.

Un’equipe di scienziati di Oxford ha creato un nuovo strumento in grado di prevedere le probabilità di ricovero o di morte dovute al coronavirus.

Si chiama QCOVID e gli esperti sperano che verrà presto impiegato dai medici per valutare i pazienti più a rischio a causa della malattia, e creare un programma di protezione mirato durante questa seconda ondata di contagi.

Lo strumento elabora numerosi fattori tra cui l’età, l’etnia, il codice postale del paziente, l’indice di massa corporea, se l’individuo fuma o fa uso di droghe, malattie respiratorie, nefropatie (malattie del rene), epatopatie (malattie del fegato), disturbi mentali, diabete e farmaci che possono compromettere il corretto funzionamento del sistema immunitario.

«Questo strumento fornirà informazioni più precise per individuare le persone che, in linea con ciò che consiglia il loro medico, possono ridurre il rischio di contagio e proteggersi dal virus», ha dichiarato Julia Hippisley-Cox, leader dello studio.

Il modello di previsione del QCOVID ha rilevato che il 5% della popolazione considerata più a rischio rappresenta il 95% delle morti totali dovute al coronavirus.

Il fattore di rischio maggiore è risultato l’età: secondo il rapporto, le persone over 80 positive al test corrono ben 70 volte il rischio di morire rispetto ai contagiati sotto i 40 anni.

Anche il sovrappeso, le malattie del cuore e dei polmoni sono considerati fattori prominenti.

Il QCOVID sarà utile anche nel momento in cui dovrà essere stilata una lista di priorità per le vaccinazioni.

La ricerca è stata pubblicata nella rivista scientifica British Medical Journal.

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