Sbloccata la «modalità Elon» Dei dottorandi hanno hackerato il pilota automatico di Tesla

Di Dirk Jacquemien

1.1.2024

Il pilota automatico di Tesla può essere manipolato.
Il pilota automatico di Tesla può essere manipolato.
Imago

Questo potrebbe fare davvero arrabbiare Elon Musk: tre dottorandi berlinesi sono riusciti ad hackerare il pilota automatico di Tesla.

Di Dirk Jacquemien

Hai fretta? blue News riassume per te

  • Tre dottorandi sono riusciti ad accedere al pilota automatico di Tesla.
  • In questo modo sono stati in grado di leggere i dati e manipolare il funzionamento del sistema.
  • Concretamente è difficile sfruttare l'invasione come attacco, ma piuttosto per spiare i segreti dell'azienda di auto elettriche.

Tre dottorandi dell'Università Tecnica di Berlino sono riusciti a decifrare il pilota automatico di Tesla. Come riporta la rivista «Spiegel», Christian Werling, Niclas Kühnapfel e Hans-Niklas Jacob sono riusciti ad accedere al sistema direttamente sulla scheda del veicolo elettrico su cui gira l'autopilota.

Hanno usato un cosiddetto «attacco glitch di tensione» per penetrare il sistema. La tensione alla scheda è stata ridotta per due microsecondi e così sono stati in grado di leggere e manipolare i dati che ci sono archiviati.

«Modalità Elon» senza restrizioni

Il circuito smontato dagli studenti di Berlino proviene da una Tesla rottamata dagli Stati Uniti. Sono stati quindi in grado di estrarre dalla scheda un video che mostrava un passaggio effettuato dal precedente proprietario.

Con l'accesso al circuito sono stati anche in grado di manipolare il funzionamento del pilota automatico. È così che sono riusciti ad attivare la cosiddetta «modalità Elon», per cui è possibile utilizzare la funzione di guida autonoma senza le mani sul volante.

Normalmente una Tesla riconosce quando il conducente toglie le mani dal volante e spegne il pilota automatico dopo un breve avviso, poiché l'uso completamente autonomo non è (ancora) consentito dalla legge e la tecnologia Tesla non è comunque abbastanza sofisticata.

L’esistenza della «modalità Elon», che Tesla presumibilmente utilizza a scopo di test, era già nota.

I proprietari di Tesla non devono preoccuparsi

I dottorandi presenteranno i loro risultati a breve al 37C3, il congresso annuale del Chaos Computer Club di Amburgo. Ma i proprietari della famosa auto elettrica non devono ancora preoccuparsi che qualcuno possa hackerare il loro pilota automatico e far schiantare il veicolo contro un muro.

Per una manipolazione riuscita, la scheda deve essere rimossa dal veicolo e reinstallata successivamente, cosa che in pratica difficilmente è possibile senza che nessuno se ne accorga.

È però probabile che Tesla sia preoccupata che questo metodo di hackeraggio possa essere sfruttato dai concorrenti per spiare i suoi segreti commerciali.