Digitale & Lifestyle Dimagrire con la chirurgia: pericolo divorzio

Secondo un nuovo studio, le persone obese che si sottopongono ad un intervento bariatrico rischiano grossi problemi… di cuore.

Soluzioni chirurgiche come il bypass intestinale o il bendaggio gastrico per gli individui affetti da obesità possono avere un impatto assai positivo sulla riduzione del girovita, ma non sul matrimonio. Così riporta uno studio effettuato all’Università di Göteborg, in Svezia, capitanata dal dottor Per-Arne Svensson.

Il team di ricerca ha analizzato vari gruppi di partecipanti: circa 2.000 adulti obesi che avevano subito un intervento di chirurgia bariatrica, comparati a altri 2.000 adulti, anch’essi affetti da obesità, che non si erano sottoposti all’operazione; circa 30mila pazienti che avevano ricevuto un bypass gastrico, e altri 283mila appartenenti ad un gruppo di controllo. I primi due gruppi sono stati monitorati per 10 anni, gli ultimi due per due anni.

In entrambi i casi, i ricercatori hanno rilevato che il tasso di divorzi avvenuti durante questo arco di tempo era maggiore per le persone che avevano subito un’operazione.

«I miglioramenti nell’ambito della salute sono solitamente la principale fonte di motivazione per una persona che sta per sottoporsi ad un intervento bariatrico, ma il desiderio di trovare un partner è spesso un altro elemento importante», ha dichiarato dottor Svensson. «Per le persone obese e single, la probabilità di trovare un partner aumenta positivamente in associazione con una perdita di peso indotta da un’operazione chirurgica».

Per le persone già sposate, invece, questo passo verso una migliore condizione di salute può aumentare il rischio di rottura nelle coppie che già hanno problemi.

«L’alto numero di divorzi e separazioni dopo la chirurgia bariatrica può essere dovuta all’aumento della tensione nelle relazioni già vulnerabili», ha aggiunto l’esperto. «Può succedere anche che i miglioramenti fisici spingano il paziente ad uscire da un rapporto di coppia poco salutare».

La ricerca è stata pubblicata per intero nella rivista scientifica JAMA Surgery.