Una mossa deliberataForever 21 dichiara la bancarotta, in chiusura 350 store nel mondo
CoverMedia
1.10.2019 - 13:10
Il noto marchio di fast-fashion losangelino ha fatto ricorso al capitolo 11 per il fallimento e si appresta a chiudere numerosi store sia negli Stati Uniti che nel resto del mondo.
Forever 21 ha fatto ricorso al capitolo 11 per il fallimento, annunciando la chiusura di oltre 350 negozi in tutto il mondo.
Il 29 settembre, i capi del marchio con sede in California hanno annunciato l'intenzione di chiudere fino a 178 punti vendita negli Stati Uniti. Tuttavia, la società assicura ai clienti di essere ancora in attività e che i negozi rimarranno aperti.
Chiusura di diversi store negli USA
«Questo non significa che usciremo dal mercato; al contrario, la richiesta di protezione in caso di fallimento è un passo deliberato e decisivo per metterci sulla strada giusta per il futuro», ha dichiarato Forever 21 in una nota .
«Nei nostri documenti abbiamo richiesto l'approvazione per chiudere un certo numero di negozi negli Stati Uniti. Tuttavia, prevediamo che un numero significativo di questi shop rimarrà aperto e funzionerà come al solito, e non prevediamo di uscire dai mercati americani».
Tempo per riorganizzare i debiti
Forever 21 sarà tagliata fuori «dalla maggior parte delle sedi internazionali in Asia ed Europa», ma continuerà a operare in Messico e in America Latina.
Il capitolo 11 per la richiesta di protezione in caso di fallimento ritarda gli obblighi di una società verso i suoi creditori, dandogli più tempo per riorganizzare i suoi debiti. Dopo questo processo, secondo un portavoce di Forever 21, altri 450-500 negozi chiuderanno a livello globale.
Fondata da un immigrato sudcoreano
Forever 21 è stata fondata a Los Angeles nel 1984 dall'immigrato sudcoreano Do Won Chang e sua moglie, in seguito il marchio fast-fashion è cresciuto fino a includere 815 negozi in 57 paesi.
Il rivenditore ha iniziato ad avere problemi economici mesi fa e, a maggio, la società ha liquidato tutti i suoi negozi in Cina.
F21 sta anche affrontando tre enormi cause legali, tra cui una di Ariana Grande, che ha fatto causa alla società per 9 milioni di euro, per presunta violazione del copyright e dei marchi.
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