Digitale & Lifestyle Gastroenterite: più frutta e verdura, i probiotici non servono

Alcuni supplementi sono «inutili» contro i sintomi dei virus intestinali nei pazienti più giovani.

I probiotici non servono, dicono gli scienziati dell’Università Washington a Saint Louis, nel Missouri. Almeno non per il trattamento della gastroenterite dei bambini piccoli, i cui sintomi più comuni comprendono diarrea, nausea e vomito.

I probiotici non sono altro che dei batteri «vivi», normalmente aggiunti agli yogurt o assunti attraverso supplementi alimentari. Sono diventati popolarissimi negli ultimi anni grazie alle loro proprietà curative per la flora intestinale e ristoratrici per l’equilibrio del microbiota umano, che viene sbilanciato durante una malattia.

«I risultati degli studi effettuati negli Stati Uniti e in Canada parlano chiaro», dice il co-autore dello studio dottor Phillip I. Tarr, della School of Medicine presso l’università. «I probiotici non hanno avuto alcun effetto sui bambini. È meglio se i genitori risparmiano il loro denaro e lo usano per comprare più frutta e verdura di stagione ai loro figli!».

Per lo studio sono stati presi come campione 1.000 bambini di un’età compresa tra i 3 mesi e i 4 anni: a metà di essi sono stati somministrati, in modo casuale, i probiotici LGG (Lactobacillus rhamnosus), il lactobacillo più studiato tra questo genere di batteri. I bimbi dovevano assumere il probiotico due volte al giorno per cinque giorni. Alla rimanente metà, invece, è stato offerto un supplemento placebo dal sapore e dall’aspetto simile al probiotico reale.

Lo stesso esperimento è stato condotto in Canada con il batterio Lacidofil.

In entrambi i casi, i sintomi dei bambini sono stati identici, sia che appartenessero al gruppo del probiotico vero e proprio, sia a quello del placebo.

«Abbiamo considerato differenti scenari – neonati e toddler, bambini che avevano preso antibiotici, gastroenterite causata da virus o batteri, e la durata di sintomi come la diarrea prima di iniziare con il trattamento», ha spiegato il co-autore dello studio David Schnadower. «Abbiamo anche testato il probiotico indipendentemente per valutarne purezza e forza. Ogni volta, la conclusione era sempre la stessa: i probiotici non servivano».

Ogni anno, solo negli USA, sono circa 1.7 milioni i casi di gastroenterite che richiedono l’intervento dei medici al pronto soccorso, e oltre 70mila i ricoveri in ospedale dovuti al virus.

La ricerca è stata pubblicata nella rivista scientifica New England Journal of Medicine.