Digitale & Lifestyle Lavoro d’ufficio, cervello più piccolo

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20.4.2018 - 16:10

Source: Covermedia

Stare davanti ad un monitor per tante ore al giorno può contribuire allo sviluppo della malattia di Alzheimer.

Un lavoro d’ufficio, abbinato ad uno stile di vita sedentario, può causare al cervello di «assottigliarsi», riducendo così le nostre capacità cognitive. Lo riportano i ricercatori dell’Università della California, USA, secondo cui i problemi di salute associati ad una scarsa attività motoria vanno oltre quelli fisici come il diabete, l’obesità, i tumori e le malattie del cuore: c’è un altro grosso pericolo dietro l’angolo e si chiama Alzheimer.

Stare troppo seduti provocherebbe infatti un assottigliamento del lobo temporale medio, regione del cervello che gestisce la formazione dei ricordi. Un declino in questa importante area cerebrale è considerato un sintomo della malattia neurodegenerativa nei pazienti di mezza età e oltre.

Il team di ricerca ha analizzato un gruppo di adulti tra i 45 e i 75 anni, considerando le loro abitudini relative all’attività fisica, e sottoponendoli a delle risonanze magnetiche ad alta definizione per valutare le dimensioni cerebrali. Secondo i risultati, il cervello dei partecipanti più sedentari aveva un volume inferiore rispetto ai più dinamici.

«Ridurre la sedentarietà nelle nostre vite può essere un possibile target negli interventi clinici ideati per migliorare la salute del cervello negli individui a rischio di Alzheimer», ha spiegato la dottoressa della UC Prabha Siddarth.

Il team della Siddarth è ora impegnato nell’analisi di un campione di individui più ampio, con un particolare focus sugli effetti della sedentarietà a seconda della razza, del peso e del genere.

La ricerca è stata pubblicata nella rivista scientifica PLOS ONE.

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