Digitale & Lifestyle Natacha Ramsay-Levi e la sua impronta a Chloé: «Ora ho un’idea precisa»
La stilista è direttore creativo della maison francese dal 2017, quando ha preso il posto di Clare Waight Keller.
Da quando è diventata direttrice creativa, Natacha Ramsay-Levi ha una visione molto più precisa per Chloé.
Nel 2017 la designer ha assunto il ruolo di Clare Waight Keller - che ha lasciato la maison per ricoprire la stessa carica da Givenchy -, imprimendo da subito sulle collezioni il suo marchio distintivo. Di recente la stilista è volata a Shanghai per presentare la prima sfilata di Chloé al di fuori della Francia, dove ha esposto la collezione resort 2020 dell’etichetta rendendo omaggio alla città asiatica con una linea composta da giacche trapuntate, silhouette ispirate ai pigiama di seta e sartoria elegante.
«All'inizio, avevo una visione di Chloé molto ampia, ma penso che ora la gente voglia dalla maison qualcosa di molto preciso: la fluidità», ha dichiarato Natacha Ramsay-Levi in una chat con Vogue Australia. «Con questa gamma, ho anche provato a inserire qualcosa di nuovo. Rimangono l'atteggiamento e la sartoria molto maschili, ma penso che ci sia femminilità molto più delicata in questa collezione», spiega Natacha.
«A Shanghai ho trovato una città molto moderna, che tuttavia non dimentica la storia. È impermeata di dettagli riferiti alla Belle Epoque, l'Art Deco e l'era comunista. La collezione riflette questo».
La stilista ha inoltre sorpreso i fashionisti con l'utilizzo di colori vivaci, e anticipato le intenzioni di includere nella collezione «colori divertenti».
Anche la maternità ha cambiato l'approccio di Ramsay-Levi al design.
«Parlo molto con il mio team di come i vestiti ti facciano sentire, e la maternità ti dà molta più consapevolezza in questo senso: ti fai sempre domande del tipo: “Ho abbastanza tasche?”».
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