Pessime abitudini Neomamme: attenzione alle foto post-parto cesareo

CoverMedia

18.7.2019 - 16:09

Source: Gemma Ferrando/Westend61/Cover I

Sono circa 250mila i casi di sepsi rilevati ogni anno. Gli esperti avvertono soprattutto le amanti del social.

Sono sempre più numerose le neomamme che pubblicano le foto della cicatrice del loro taglio cesareo sui social. Secondo gli esperti, è un «trend» che va evitato a tutti i costi, poiché il rischio è di infezioni gravi che in alcuni casi possono addirittura rivelarsi fatali.

Secondo il team della Hey Baby presso la Hull University Teaching Hospitals NHS Trust, tante delle donne che hanno da poco dato luce al loro bimbo con un parto cesareo rimuovono anzitempo le bende e le garze sterili sul taglio, con lo scopo di immortalare lo stato della loro cicatrice sulla pancia e condividerlo su Facebook o Instagram. Il rischio è di infezioni e sepsi, una delle complicazioni post-parto più gravi e temute.

Lasciare le cicatrici coperte

«Le donne che hanno partorito da poco e subito un intervento chirurgico sono già più a rischio di contrarre un’infezione rispetto alle altre», ha dichiarato la coordinatrice di Hey Baby Melanie Lee in uno statement. «Dunque è essenziale che le loro ferite restino coperte fino a quando un medico non ritenga che possano essere rimosse. Pubblichiamo sempre più cose sui social, e a volte le persone postano queste immagini perché vogliono solo sapere se la loro ferita ha un aspetto “normale”. Ma devono capire che fare ciò aumenta il rischio che la cicatrice diventi infetta, se rimuovono le garze prima del previsto. Queste infezioni possono poi portare alla sepsi».

25mila casi ogni anno

Ogni anno sono infatti 25mila i casi di questa gravissima condizione – che può essere causata da un’infezione in qualsiasi parte del corpo – solo nel Regno Unito. Le donne che hanno subito un intervento sono quelle più a rischio.

Tra i sintomi vi sono stato confusionale, brividi, nausea e vomito, difficoltà respiratoria, diarrea, difficoltà ad urinare, pelle livida o a chiazze.

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