Lifestyle Pap test: tante donne saltano i controlli per imbarazzo

CoverMedia

30.1.2018 - 16:11

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Uno dei più comuni tipi di tumore nelle donne sotto i 35 anni potrebbe essere rilevato in tempo, se si facessero visitare regolarmente.

Il pap test, che rileva anomale alterazioni nelle cellule dell’utero, potrebbe salvare la vita a migliaia di donne ogni anno, ma secondo una nuova statistica, tante di loro evitano di recarsi alle visite specializzate perché si vergognano del proprio corpo.

La ricerca, effettuata dall’associazione umanitaria britannica Jo's Cervical Cancer Trust, ha messo in evidenza delle cifre preoccupanti, relative alle 2.017 donne intervistate: una su quattro, di un’età compresa tra i 25 e i 64 anni, non si presenta agli appuntamenti in programma con la clinica per effettuare il test. Il numero delle ragazze che trascurano i controlli è elevatissimo tra le più giovani, soprattutto tra quelle tra i 25 e i 29 anni.

La ragione principale è legata ad una sensazione di forte imbarazzo relativo al proprio corpo: il 35% ha dichiarato di essere a disagio con la propria immagine, mentre il 34% ha condiviso di provare ansia e vergogna rispetto alla forma della propria vagina. Ancora, il 38% delle ragazze non si presenta dal medico perché non si è depilata.

In totale, tuttavia, il 94% delle intervistate accetterebbe l’invito ad un test gratuito, fosse disponibile, per prevenire il cancro. L’ente sanitario NHS offre gratuitamente il servizio medico, che dovrebbe essere effettuato entro e non oltre i tre anni.

«Il pap test previene il 75% dei tumori al collo uterino, e per questo è una grande preoccupazione sapere che tante giovani donne, le più a rischio di incappare nella malattia, trascurano l’importanza di queste visite», ha dichiarato Robert Music, direttore esecutivo dell’associazione di beneficenza. «Ancora più preoccupante è l’idea che l’imbarazzo verso il proprio corpo sia alla base della questione. Vi preghiamo di non lasciare che l’insoddisfazione e l’insicurezza per il vostro fisico impediscano di prevenire una malattia potenzialmente mortale. Le infermiere sono professionali ed effettuano ogni anno milioni di test, e sanno come mettere una donna a proprio agio».

L’associazione è stata fondata in memoria di Jo Maxwell, morta di cancro della cervice uterina nel 1999. La ricerca è stata pubblicata nella rivista scientifica Cervical Cancer Prevention Week.

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