Lifestyle Paralisi di Bell: che cos’è?

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1.12.2017 - 13:33

(Cover) - IT Fitness & Wellbeing - Tanti di noi sanno che la diva del cinema Angelina Jolie, sebbene sia considerata una delle donne più belle del mondo, negli ultimi anni non è stata di certo immune alle malattie e ai problemi di salute. Qualche anno fa l’attrice è stata sottoposta ad una doppia mastectomia e ad una ovariectomia (rimozione preventiva delle mammelle e delle ovaie), e più recentemente ha condiviso con i media la notizia di soffrire della cosiddetta paralisi di Bell.

Vediamo di cosa si tratta e quali sono i sintomi di questa malattia.

Innanzitutto sono circa 5mila le persone a cui ogni anno viene diagnosticata la paralisi di Bell, così chiamata per via del medico Charles Bell, che nel 1829 presentò tre casi della malattia presso la Royal Society di Londra.

La causa più comune è una temporanea debolezza, o paralisi, dei muscoli appartenenti ad un lato del viso. Questo problema affligge sia uomini che donne, e solitamente si manifesta tra i 15 e i 60 anni di età. È più prevalente nelle donne incinte, nei pazienti di diabete e in quelli con l’HIV.

I sintomi possono variare da persona a persona, ma in generale ad accomunarli è una forte debolezza, o parziale paralisi, dei muscoli di una parte del viso. Se nessun movimento è possibile – un caso più raro – allora si parla di paralisi totale.

Anche la palpebra e la bocca possono essere coinvolte nella paralisi dei muscoli, rendendo difficile il compito di muoverli, aprirli e chiuderli. In alcuni rarissimi casi, la paralisi di Bell si presenta in entrambi i lati del volto.

La causa esatta non è attualmente nota agli scienziati, ma la malattia è strettamente collegata al malfunzionamento del nervo che controlla i muscoli facciali, il quale infiammandosi per via di un’infezione virale, causa la loro compressione.

Per quanto riguarda la cura della malattia, si calcola che circa sette persone su dieci, afflitte dalla paralisi di Bell, compiano un completo recupero. I sintomi possono presentarsi dopo circa due settimane dall’infezione, e i tempi di guarigione arrivare anche a nove mesi. Per trattare la paralisi vengono attualmente prescritte delle gocce per gli occhi e un farmaco chiamato prednisolone, un corticosteroide in grado di ridurre il gonfiore del nervo facciale.

La paralisi si può ripresentare nel 14% delle persone che ne hanno sofferto, specialmente se la condizione è ereditaria. Due pazienti su dieci possono continuare ad avere problemi a lungo termine, inclusi difficoltà di linguaggio e un ridotto senso dell’olfatto.

I medici consigliano di rivolgersi immediatamente al personale medico se noi o una persona che conosciamo presenta questi sintomi: potrebbe trattarsi infatti anche di un ictus.

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