Lifestyle Scuole: no ai drink energetici

CoverMedia

20.12.2017 - 16:12

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Secondo un’associazione di insegnanti in Gran Bretagna, bevande come la Red Bull sono tra le cause del cattivo rendimento degli studenti.

Problemi legati alla condotta, oltre che al povero rendimento scolastico di bambini e teenagers, sono da ricercare nell’eccessivo consumo di bevande energetiche come la Red Bull, Monster Energy o Burn. Per questo un’associazione di insegnanti inglesi chiamata NASUWT (National Association of Schoolmasters Union of Women Teachers), ha chiesto alle autorità di bandire la vendita di tali drink dagli ambienti scolastici.

Una comune lattina contiene infatti circa 160mg di caffeina, l’equivalente di ben 2 tazzine di caffè e, come se non bastasse, contiene anche un livello stellare di zuccheri. Per questo gli studenti sono portati a dormire poco la notte e, durante il giorno, il mancato riposo si riflette in una cattiva condotta. Secondo le linee guida dell’ente europeo AESA, l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare, i bambini di 11 anni non dovrebbero consumare più di 105mg di caffeina.

«Gli insegnanti hanno espresso la loro preoccupazione alla NASUWT riguardo al fatto che il consumo di bibite energetiche possa causare una cattiva condotta nei giovani ragazzi che ne abusano», ha dichiarato Darren Northcot, dell’ente inglese. «Sono bibite molto popolari tra i giovani e spesso i genitori non hanno idea dell’elevato contenuto di sostanze stimolanti presenti in esse».

Al momento questi drink sono facilmente disponibili nei distributori automatici delle scuole, per la strada, e nei supermercati.

«La NASUWT è convinta che questi drink dall’alto livello di zuccheri non debbano essere venduti negli ambienti scolastici», ha aggiunto Northcot.

Secondo una ricerca effettuata da 5 diverse università nel Nord Est dell’Inghilterra, in collaborazione con Fuse, i ragazzi spesso scelgono queste bevande perché sono più economiche dell’acqua. Lo studio dimostra anche che bambini di un’età giovanissima, come 10 anni, scelgono tali bibite per non sentirsi «emarginati dal resto del gruppo o darsi un tono».

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