Digitale & Lifestyle Skin paste: i composti per la pelle funzionano davvero?

Il 2020 continua con i suoi eccezionali trend. Ecco le hit più popolari e controverse del momento.

Se ancora non ne abbiamo sentito parlare, è il momento di introdurre nel nostro vocabolario di bellezza le skin paste. Si tratta di nuovi prodotti la cui formula combina l’azione delle maschere per il viso a quella delle creme idratanti, tutto in un unico, innovativo composto: una specie di pasta per la pelle, per l’appunto.

La dottoressa Nina Bal, esperta di cosmesi ed estetica di Facial Sculpting, ci spiega a cosa servono.

«È questo un trend che può essere davvero utile se cerchiamo un detox per la pelle, dato che queste paste contengono ingredienti come alfa idrossiacidi e acido glicolico», spiega la pro. «Sono ideali per chi viaggia tanto perché contrastano gli agenti inquinanti. È bene precisare, tuttavia, che anche se sembrano più convenienti, questi prodotti non hanno un effetto reale sulle dimensioni dei pori, né agiscono per ringiovanire la pelle. Non hanno un effetto a lungo termine sulla pelle. Se non ci aspettiamo miracoli, va bene usarle, però dobbiamo essere consapevoli dei loro limiti».

Riguardo al tema, la fondatrice della clinica Smileworks MJ Rowland-Warmann, non è affatto convinta.

«Credo che si tratti delle solite formule, però riproposte sotto una luce diversa. Tante skin paste contengono alfa idrossiacidi e beta idrossiacidi, ingredienti che si possono già trovare in altri prodotti».

Se vogliamo valutare le skin paste in prima persona, optiamo per la linea di Boots No7 Laboratories. Applichiamo sulla pelle la sera prima di andare a dormire e lasciamo agire per un massimo di 15 minuti.

Sono ottime alternative anche le paste di Liz Earle Cica Restore Skin Paste, Lixirskin Vitamin C Paste, e Malin + Goetz 10% Sulfur Paste.