Digitale & Lifestyle Succhi e bibite in lattina: livelli di colesterolo anormali

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10.3.2020 - 16:09

Pregnant woman drinking a glass of orange soda

When: 24 May 2012

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**Only for use by WENN CPS**
Pregnant woman drinking a glass of orange soda When: 24 May 2012 When: 24 May 2012 **Only for use by WENN CPS**
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Le persone che bevono almeno una di queste bevande iper-zuccherate hanno il 98% di probabilità in più di sviluppare un problema di basso HDL, noto anche come colesterolo «buono».

Bere bibite zuccherate ogni giorno mette a repentaglio la nostra salute generale, e gli effetti non si vedono solo sulla linea. Un recente studio condotto presso la Mayer USDA Human Nutrition Research Center on Aging at Tufts University (HNRCA) di Boston, USA, mette in luce una percentuale di rischio a dir poco allarmante per tutte le persone adulte che consumano almeno una bibita gassata o un succo di frutta preconfezionato (e dunque altamente zuccherato) ogni giorno.

Gli scienziati parlano infatti del 98% di probabilità sviluppare un basso HDL, cioè le lipoproteine ad alta densità (il colesterolo «buono») e il 53% di sviluppare un alto livello di trigliceridi, un tipo di grassi che si trovano nel sangue, per i consumatori più assidui, rispetto a coloro che non consumano questi drink con altrettanta frequenza.

I ricercatori hanno analizzato i dati relativi a 5.900 individui, monitorati ogni 4 anni per circa 12 anni. Ad ogni intervallo di studio, il team di ricerca ha scoperto dei livelli di lipoproteine ad alta densità e trigliceridi anormali nel sangue delle persone che consumavano regolarmente queste bibite.

«La cosa migliore che possiamo fare è dissetarci con l’acqua», assicura Nicola McKeown, leader dello studio. «La nostra ricerca sugli effetti a lungo termine del consumo di bibite come la soda, incluse quelle Light, ci porta ad incoraggiare la popolazione generale a cercare di indulgere in questi drink solo occasionalmente. E per quanto riguarda i succhi con il 100% di frutta, è sempre meglio limitarne il consumo il più possibile e mangiare il frutto intero ogni qualvolta che possiamo».

Non solo ciò che mettiamo nei nostri piatti, quindi, ma anche quello che versiamo nei nostri bicchieri è cruciale per tenere a bada il rischio di malattie cardiovascolari, causate da un’alterazione dei livelli di lipidi.

«Gestire il colesterolo e il livello di trigliceridi nel sangue è un obiettivo importante», prosegue la McKeown. «E rappresenta una strategia promettente per prevenire ictus e infarti».

La ricerca è stata pubblicata per intero nella rivista scientifica Journal of the American Heart Association.

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