Digitale & Lifestyle Uova: mangiarne uno al giorno non fa male al cuore

CoverMedia

10.2.2020 - 16:08

Soft boiled egg in egg cup on wooden background.

When: 02 Feb 2015
Soft boiled egg in egg cup on wooden background. When: 02 Feb 2015
Source: Covermedia

La maggior parte dei nutrizionisti consiglia di limitare il consumo di uova a 3 alla settimana, ma un’equipe della McMaster University non è d’accordo.

Un uovo al giorno non è dannoso per la salute del cuore. Almeno così sostengono i ricercatori della McMaster University e Hamilton Health Sciences, in Canada, secondo cui il rischio di malattie cardiovascolari non aumenta con l’incremento di tale consumo.

«Un apporto moderato di uova, che equivale all’incirca ad un uovo al giorno, per la maggior parte delle persone non aumenta il rischio di malattie cardiovascolari o di mortalità, anche se queste persone hanno avuto in famiglia problemi di cuore o parenti diabetici», ha dichiarato la dottoressa Mahshid Dehghan, leader dello studio. «Inoltre, non è stata rilevata alcuna associazione tra il consumo di uova e l’aumento del colesterolo nel sangue o altri fattori di rischio ad esso legati. Questi risultati sono robusti e ampiamente applicabili sia agli individui in salute, sia a quelli con malattie vascolari».

Per il progetto scientifico i ricercatori hanno analizzato i dati relativi a tre vasti studi multinazionali a lungo termine, che hanno coinvolto individui di 50 paesi con diversi livelli di reddito.

Le uova sono considerate da una parte di nutrizionisti una buona fonte di vitamine B2, B12, D, oltre che selenio e iodio. Tanti altri, in particolare i salutisti e i sostenitori delle diete plant-based, ne bandiscono il loro consumo, mentre i nutrizionisti più moderati consigliano di non superare le 3 uova alla settimana.

Alcuni degli studi effettuati sul tema sono «contradditori», secondo il medico Salim Yusuf.

«Dato che questi passati studi sono relativamente piccoli o di dimensioni moderate, non hanno coinvolto una varietà di individui provenienti da paesi differenti», commenta Yusuf.

La ricerca è stata pubblicata nella rivista scientifica The American Journal of Clinical Nutrition.

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