Lifestyle Virgil Abloh: «Il mio ufficio è il cellulare»

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1.12.2017 - 12:34

New York Fashion Week September 2016 - Autumn Men's and Women SS17 - 'Uniform' Heron Preston For DSNY Presentation

Featuring: Virgil Abloh
Where: NYC, New York, United States
When: 07 Sep 2016
Credit: Patricia Schlein/WENN.com
New York Fashion Week September 2016 - Autumn Men's and Women SS17 - 'Uniform' Heron Preston For DSNY Presentation Featuring: Virgil Abloh Where: NYC, New York, United States When: 07 Sep 2016 Credit: Patricia Schlein/WENN.com
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(Cover) - IT Fashion - Niente ufficio con poltrone in pelle per Virgil Abloh.

Il designer noto per le molteplici collaborazioni e lo straordinario successo preferisce lavorare dove può cogliere ispirazioni streetwear, cioè lungo le arterie delle brulicanti metropoli in giro per il mondo.

«Non possiedo una scrivania. Lavoro per la strada con il telefono in mano. Di tanto in tanto sono anche rimasto bloccato a Manhattan, all'angolo tra Prince e Mercer Street: senza nemmeno rendermi conto di aver passato 20 minuti immobile a rispondere ai messaggi», ha dichiarato lo stilista al The New York Times.

«Non mi piace stare in ufficio, perché chiunque può arrivare e farti una domanda. Ho scoperto che do il massimo quando sono solo e posso dedicarmi ad un roaming non interrotto di di pensieri. Ecco perché il mio ufficio in sostanza è il mio telefono. Finché la batteria è carica, sono tranquillo».

Ma nonostante il crescente successo, lo stilista resta compassato, attribuendo parte della propria fama ad un’istruzione non convenzionale.

All'inizio di quest'anno Virgil è stato ospite d’onore al Pitti Uomo di Firenze, evento dove Abloh oltre ad arricchire il suo curriculum ha esposto un tema importante.

«Lo show di Firenze è stata la mia collaborazione con l'artista Jenny Holzer», ha ricordato.

«Sono stato invitato al Pitti per mostrare la mia collezione e ho pensato che fosse il mezzo ideale per mostrare anche un altro aspetto importante, come la situazione degli immigrati. Voglio raccontare una storia e mettere in evidenza una realtà in un modo che la gente possa apprendere il tema da un’altra prospettiva».

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