Spettacolo Processo a Weinstein, Annabella Sciorra: «Mi stuprò a New York»

CoverMedia

24.1.2020 - 13:16

New York City Premiere of Netflix Original Series 'Marvel's Luke Cage' Season 2, held at the Edison Ballroom in New York City.

Featuring: Annabella Sciorra
Where: New York City, New York, United States
When: 21 Jun 2018
Credit: Derrick Salters/WENN.com
New York City Premiere of Netflix Original Series 'Marvel's Luke Cage' Season 2, held at the Edison Ballroom in New York City. Featuring: Annabella Sciorra Where: New York City, New York, United States When: 21 Jun 2018 Credit: Derrick Salters/WENN.com
Source: Derrick Salters/WENN.com

In aula la testimonianza dell’attrice nota per il ruolo di Gloria nella serie tv «I Soprano».

Continua il processo ad Harvey Weinstein, il produttore cinematografico accusato da oltre 80 donne di molestie e violenze sessuali.

La prima a testimoniare nelle ultime ore è stata Annabella Sciorra, attrice di origini italiane nota per il telefilm «I Soprano».

L’interprete ha raccontato di aver conosciuto Weinstein ad un party a Los Angeles, quando lei era un’attrice emergente e lui un giovane produttore.

Nei quattro anni successivi ricevette qualche regalo imbarazzante, tra cui una scatola di cioccolatini a forma di pene. Poi una sera, ha raccontato, dopo una cena con amici in un ristorante, Weinstein la accompagnò a casa a Manhattan e la stuprò, tra la fine del 1993 e l'inizio del 1994.

Lei era già entrata in casa e si era messa in pigiama quando - secondo la versione della Sciorra - sentì bussare alla porta, aprì e si trovò di fronte il produttore che la spinse dentro, la gettò sul letto e le usò violenza nonostante i suoi tentativi di opporsi con calci e pugni.

«Dissi “no, no”, non potevo fare molto contro di lui. Il mio corpo si spense, era così disgustoso che il mio corpo cominciò a tremare in modo inusuale, era come avessi una crisi», ha dichiarato Annabella in aula, aggiungendo di aver perso conoscenza.

Settimane dopo, in un ristorante, affrontò Weinstein, il quale le disse che la cosa doveva rimanere tra loro.

«Era molto minaccioso, i suoi occhi diventarono scuri, pensavo che mi avrebbe colpito», ha chiarito l’italo-americana.

La difesa di Weinstein ha mosso diverse obiezioni alla testimone, ad esempio perché aprì la porta di casa senza chiedere l’identità di chi aveva bussato, perché non ricorse ad un medico o non denunciò lo stupro.

«All’epoca non realizzai che era uno stupro», si è giustificata la Sciorra.

Il processo terminerà il prossimo marzo: Harvey Weinstein rischia l’ergastolo.

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