Tutti conoscono i loro volti, ma non tutti sanno come si chiamano. Oggi, rendiamo omaggio a 20 eroi non di primo piano.
Potere averlo scoperto per la prima volta in «Dallas», «Twin Peaks», «E alla fine arriva mamma» o in «Reaper - In missione per il Diavolo». Se il suo sorriso diabolico è difficilmente dimenticabile, tuttavia, spesso il suo nome non è particolarmente noto: si tratta di Ray Wise.
Ha interpretato la sorellastra di Cenerentola in «La leggenda di un amore - Cinderella», la migliore amica del personaggio principale ne «Le ragazze del Coyote Ugly» e in «Tutta colpa dell'amore». Dopo tutti questi anni passati in secondo piano, Melanie Lynksey ha di recente ottenuto la parte principale nel film di Netflix «I don't feel at home in this world anymore». Meritatissimo!
Tutti i ruoli di «personaggio qualunque» offerti a Hollywood sono stati interpretati da John Carroll Lynch. E visto che lo fa brillantemente dal 1986, in serie poliziesche come «Fargo», ad esempio, i suoi ruoli sono ormai evoluti. Così, ha recitato la parte di un detective in «Body of Proof» e, di recente, quella del fondatore di McDonald's in «The Founder». Lo scorso anno, ha anche debuttato come regista con «Lucky». Motore... azione!
È stato lui ad ottenere la parte del protagonista di «Lucky»: Harry Dean Stanton. Capolavori come «Il padrino - Parte II», «1997: Fuga da New York» o ancora «Paura e delirio a Las Vegas» hanno puntato sulla bravura di questo attore, che ha anche interpretato il personaggio principale in «Paris, Texas» di Wim Wenders nel 1984. Stanton è morto nel settembre del 2017 a 91 anni.
Secondo il critico cinematografico Roger Ebert, la stessa regola di applica anche ai film con M. Emmet Walsh (a destra), che di recente ha interpretato uno scrittore suicida in «Calvario». La carriera dell'attore, oggi 83enne, dura da ormai circa 50 anni. Si possono citare i ruoli in «Ma papà ti manda sola», «Blade Runner» e «Blood Simple - Sangue facile».
Quando Hollywood a bisogno di un indiano, è generalmenta a Graham Greene che fanno appello: dal dramma «Il miglio verde» al romanzo per adolescenti «Twilight», dal film d'azione «Trappola di cristallo» alla serie di fantascienza «Defiance», il canadese, che discende dalla tribù degli oneida, ha sempre successo. Prova ne è il fatto che ha già ottenuto una nomination agli Oscar: era il 1991, per il suo ruolo nel film «Balla coi lupi».
Anche David Paymer ha sfiorato un Oscar: era il 1993, per la sua interpretazione in «Mr. sabato sera». Il ruolo, Billy Crystal l'aveva scritto per lui: nel corso della prima collaborazione («Scappo dalla città - La vita, l'amore e le vacche»), David Paymer aveva impressionato il celebre collega.
Judy Greer, in questa foto in «A casa con Jeff» ha spesso sentito la frase «Credo di averla già vista da qualche parte». Tanto che l'attrice non ha esistato ad intitolare la propria biografia «I Don't Know What You Know Me From: Confessions of a Co-Star» («Non so come tu mi conosca: confessioni di una co-star»). Piccolo indizio: potreste averla ammirata in «Ant-Man», «Jurassic World», «30 anni in un secondo» o «Paradiso amaro».
È il migliore amico di Kevin Bacon, un lontano parente di Lady D e uno degli attori non protagonisti più richiesti di Hollywood: si tratta di Oliver Platt, che avrete certamente visto in film come «Linea mortale», «2012» o «X-Men - L'inizio».
Il suo ruolo in «Westworld - Dove tutto è concesso» è diventato sufficientemente celebre da far sì che i telespettatori possano ricordarne il nome? Jeffrey Wright, che ha già vinto un Tony Award, un Emmy Award e un Golden Globe, lo spera di sicuro. Tuttavia, malgrado le sue brillanti interpretazioni in produzioni prestigiose come «Casino Royale» e «Hunger Games», in molti dimenticano ancora come si chiami.
I ruoli di uomini d comando sorioni e di leade eccentrici sono il pane quotidiano di Kurt Fuller. Dove abbiamo già potuto vedere l'attore 64enne? In più di 200 produzioni televisive e cinematografiche, tra le quali «Ghost busters II - Acchiappafantasmi II», «The Fan - Il mito», «Desperate Housewives» o ancora «Psych».
«Più invecchio, più i miei ruoli diventano interessanti e complessi», ha confidato l'attrice Margo Martindale (66 anni) al magazine cinematogafico «IndieWire». Negli ultimi 30 anni, ne ha interpretati più di 100 e ha anche rubato la scena al protagonista in pellicole come «Giorni di tuono», «Million Dollar Baby» o «Dexter». La ricompensa: ruoli fissi in «The Americans», «Sneaky Pete», «The Millers» e «Justified».
Che fareste se cercaste un piccolo personaggio eccentrico per un film, sapendo che il ruolo proposto è troppo poco importante e poco lucrativo per uno come Danny DeVito? Chiamereste Wallace Shawn! Dal 1967, l'attore 74enne che ha studiato filosofia, storia e politica a Oxford e Harvard, è pronto a farci ridere: da «La storia fantastica» a «Star Trek: Deep Space Nine», passando per «Ragazze a Beverly Hills».
Suo padre era un tempo l'autista di Franklin D. Roosevelt ed era lui stesso destinato a diventare presidente. Per lo meno, nella serie «24». William Devane esprime naturalmente autorità: per questo ha intepretato spesso ruoli di comando in film e serie. L'attore, oggi 80enne, è stato ministo degli Affari esteri in «West Wing - Tutti gli uomini del presidente», capo dello Stato in «Stargate SG-1» e ha anche interpretato John F. Kennedy.
C'è qualcosa di strano in questa foto... Luis Guzman sorride! Il portoricano è infatti abbonato a ruoli di truffatore. I più di 140 peronaggi che ha interpretato sono stati nella maggior parte dei casi detestabili. Ciò, però, non lo disturba affatto: «I ruoli sono come sono, ma io li rendo memorabili», ha affermato. «Quando devo recitare un cattivo, offro ai telespettatori l'immagine di un vero diablico, che ricorderanno a lungo».
Ciascun produttore di serie che si rispetti tenta almeno una volta di ingaggiare Philip Baker Hall. Il regista Robert Altman è rimasto talmente impressionato dall'attore di Toledo che l'ha lasciato interpretare Richard Nixon - unico personaggio dell'intero film - nella sua pellicola «Secret Honor» (1984). Negli anni Novanta, l'uomo (che oggi ha 86 anni) è diventato l'attore di riferimento dell'enfant produge del cinema Paul Thomas Anderson, che ha in particolare chiamato l'attore per «Sydney», «Boogie Nights - L'altra Hollywood» e «Magnolia».
«Quello lì, l'ho visto poco tempo fa in "Logan"! Come si chiama? Vado a cercare su Google. Ah sì, Richard E. Grant! Ha anche recitato nella sesta stagione di "Game of Thrones"? E in "Doctor Who", "Dracula" et "Hudson Hawk - Il mago del furto"? Mi sono ancora dimenticato: come si chiama?».
Generalmente, recita il ruolo di un amico o di un conoscente del personaggio principale, scrive Wikipedia sul conto di Hector Elizondo. Un fatto al quale ha contribuito il registra Garry Marshall, che gli ha regolarmete attribuito parti di questo genere. L'attore oggi 81enne è stato responsabile di un hotel in «Pretty Woman», gentile autista in «Pretty Princess» o testimone di nozze in «Se scappi, ti sposo».
A 20 anni, Charles S. Dutton non avrebbe mai potuto immaginare che un giorno avrebbe vinto un Emmy Award per la sua interpretazione in «The Practice – Professione avvocati». All'epoca, l'attore oggi 67enne, stava già scontando la sua seconda pena detentiva. Durante il periodo di reclusione fondò una compagnia teatrale e, una volta scarcerato, intraprese gli studi in arti dello spettacolo.
No, il suo nome non è né «Il ragazzo di Scarface», né «Il tipo di "Sotto il segno del pericolo"» e neppure «Il giudice di "Ghostbusters - Acchiappafantasmi"». Questo attore molto richiesto, a proprio agio anche dietro la telecamera e sui palcoscenici di Broadway, si chiama Harris Yulin.
Ricordo bene il volto di questo attore... Ma il nome?
Tutti conoscono i loro volti, ma non tutti sanno come si chiamano. Oggi, rendiamo omaggio a 20 eroi non di primo piano.
Potere averlo scoperto per la prima volta in «Dallas», «Twin Peaks», «E alla fine arriva mamma» o in «Reaper - In missione per il Diavolo». Se il suo sorriso diabolico è difficilmente dimenticabile, tuttavia, spesso il suo nome non è particolarmente noto: si tratta di Ray Wise.
Ha interpretato la sorellastra di Cenerentola in «La leggenda di un amore - Cinderella», la migliore amica del personaggio principale ne «Le ragazze del Coyote Ugly» e in «Tutta colpa dell'amore». Dopo tutti questi anni passati in secondo piano, Melanie Lynksey ha di recente ottenuto la parte principale nel film di Netflix «I don't feel at home in this world anymore». Meritatissimo!
Tutti i ruoli di «personaggio qualunque» offerti a Hollywood sono stati interpretati da John Carroll Lynch. E visto che lo fa brillantemente dal 1986, in serie poliziesche come «Fargo», ad esempio, i suoi ruoli sono ormai evoluti. Così, ha recitato la parte di un detective in «Body of Proof» e, di recente, quella del fondatore di McDonald's in «The Founder». Lo scorso anno, ha anche debuttato come regista con «Lucky». Motore... azione!
È stato lui ad ottenere la parte del protagonista di «Lucky»: Harry Dean Stanton. Capolavori come «Il padrino - Parte II», «1997: Fuga da New York» o ancora «Paura e delirio a Las Vegas» hanno puntato sulla bravura di questo attore, che ha anche interpretato il personaggio principale in «Paris, Texas» di Wim Wenders nel 1984. Stanton è morto nel settembre del 2017 a 91 anni.
Secondo il critico cinematografico Roger Ebert, la stessa regola di applica anche ai film con M. Emmet Walsh (a destra), che di recente ha interpretato uno scrittore suicida in «Calvario». La carriera dell'attore, oggi 83enne, dura da ormai circa 50 anni. Si possono citare i ruoli in «Ma papà ti manda sola», «Blade Runner» e «Blood Simple - Sangue facile».
Quando Hollywood a bisogno di un indiano, è generalmenta a Graham Greene che fanno appello: dal dramma «Il miglio verde» al romanzo per adolescenti «Twilight», dal film d'azione «Trappola di cristallo» alla serie di fantascienza «Defiance», il canadese, che discende dalla tribù degli oneida, ha sempre successo. Prova ne è il fatto che ha già ottenuto una nomination agli Oscar: era il 1991, per il suo ruolo nel film «Balla coi lupi».
Anche David Paymer ha sfiorato un Oscar: era il 1993, per la sua interpretazione in «Mr. sabato sera». Il ruolo, Billy Crystal l'aveva scritto per lui: nel corso della prima collaborazione («Scappo dalla città - La vita, l'amore e le vacche»), David Paymer aveva impressionato il celebre collega.
Judy Greer, in questa foto in «A casa con Jeff» ha spesso sentito la frase «Credo di averla già vista da qualche parte». Tanto che l'attrice non ha esistato ad intitolare la propria biografia «I Don't Know What You Know Me From: Confessions of a Co-Star» («Non so come tu mi conosca: confessioni di una co-star»). Piccolo indizio: potreste averla ammirata in «Ant-Man», «Jurassic World», «30 anni in un secondo» o «Paradiso amaro».
È il migliore amico di Kevin Bacon, un lontano parente di Lady D e uno degli attori non protagonisti più richiesti di Hollywood: si tratta di Oliver Platt, che avrete certamente visto in film come «Linea mortale», «2012» o «X-Men - L'inizio».
Il suo ruolo in «Westworld - Dove tutto è concesso» è diventato sufficientemente celebre da far sì che i telespettatori possano ricordarne il nome? Jeffrey Wright, che ha già vinto un Tony Award, un Emmy Award e un Golden Globe, lo spera di sicuro. Tuttavia, malgrado le sue brillanti interpretazioni in produzioni prestigiose come «Casino Royale» e «Hunger Games», in molti dimenticano ancora come si chiami.
I ruoli di uomini d comando sorioni e di leade eccentrici sono il pane quotidiano di Kurt Fuller. Dove abbiamo già potuto vedere l'attore 64enne? In più di 200 produzioni televisive e cinematografiche, tra le quali «Ghost busters II - Acchiappafantasmi II», «The Fan - Il mito», «Desperate Housewives» o ancora «Psych».
«Più invecchio, più i miei ruoli diventano interessanti e complessi», ha confidato l'attrice Margo Martindale (66 anni) al magazine cinematogafico «IndieWire». Negli ultimi 30 anni, ne ha interpretati più di 100 e ha anche rubato la scena al protagonista in pellicole come «Giorni di tuono», «Million Dollar Baby» o «Dexter». La ricompensa: ruoli fissi in «The Americans», «Sneaky Pete», «The Millers» e «Justified».
Che fareste se cercaste un piccolo personaggio eccentrico per un film, sapendo che il ruolo proposto è troppo poco importante e poco lucrativo per uno come Danny DeVito? Chiamereste Wallace Shawn! Dal 1967, l'attore 74enne che ha studiato filosofia, storia e politica a Oxford e Harvard, è pronto a farci ridere: da «La storia fantastica» a «Star Trek: Deep Space Nine», passando per «Ragazze a Beverly Hills».
Suo padre era un tempo l'autista di Franklin D. Roosevelt ed era lui stesso destinato a diventare presidente. Per lo meno, nella serie «24». William Devane esprime naturalmente autorità: per questo ha intepretato spesso ruoli di comando in film e serie. L'attore, oggi 80enne, è stato ministo degli Affari esteri in «West Wing - Tutti gli uomini del presidente», capo dello Stato in «Stargate SG-1» e ha anche interpretato John F. Kennedy.
C'è qualcosa di strano in questa foto... Luis Guzman sorride! Il portoricano è infatti abbonato a ruoli di truffatore. I più di 140 peronaggi che ha interpretato sono stati nella maggior parte dei casi detestabili. Ciò, però, non lo disturba affatto: «I ruoli sono come sono, ma io li rendo memorabili», ha affermato. «Quando devo recitare un cattivo, offro ai telespettatori l'immagine di un vero diablico, che ricorderanno a lungo».
Ciascun produttore di serie che si rispetti tenta almeno una volta di ingaggiare Philip Baker Hall. Il regista Robert Altman è rimasto talmente impressionato dall'attore di Toledo che l'ha lasciato interpretare Richard Nixon - unico personaggio dell'intero film - nella sua pellicola «Secret Honor» (1984). Negli anni Novanta, l'uomo (che oggi ha 86 anni) è diventato l'attore di riferimento dell'enfant produge del cinema Paul Thomas Anderson, che ha in particolare chiamato l'attore per «Sydney», «Boogie Nights - L'altra Hollywood» e «Magnolia».
«Quello lì, l'ho visto poco tempo fa in "Logan"! Come si chiama? Vado a cercare su Google. Ah sì, Richard E. Grant! Ha anche recitato nella sesta stagione di "Game of Thrones"? E in "Doctor Who", "Dracula" et "Hudson Hawk - Il mago del furto"? Mi sono ancora dimenticato: come si chiama?».
Generalmente, recita il ruolo di un amico o di un conoscente del personaggio principale, scrive Wikipedia sul conto di Hector Elizondo. Un fatto al quale ha contribuito il registra Garry Marshall, che gli ha regolarmete attribuito parti di questo genere. L'attore oggi 81enne è stato responsabile di un hotel in «Pretty Woman», gentile autista in «Pretty Princess» o testimone di nozze in «Se scappi, ti sposo».
A 20 anni, Charles S. Dutton non avrebbe mai potuto immaginare che un giorno avrebbe vinto un Emmy Award per la sua interpretazione in «The Practice – Professione avvocati». All'epoca, l'attore oggi 67enne, stava già scontando la sua seconda pena detentiva. Durante il periodo di reclusione fondò una compagnia teatrale e, una volta scarcerato, intraprese gli studi in arti dello spettacolo.
No, il suo nome non è né «Il ragazzo di Scarface», né «Il tipo di "Sotto il segno del pericolo"» e neppure «Il giudice di "Ghostbusters - Acchiappafantasmi"». Questo attore molto richiesto, a proprio agio anche dietro la telecamera e sui palcoscenici di Broadway, si chiama Harris Yulin.
Ah riecco quell'attore! Ha recitato anche … in quale film? Li avete visti centinaia di volte, ma non riuscite proprio a ricordare i loro nomi. Vi rinfreschiamo la memoria.
Sono i migliori amici, i colleghi, i fratelli, le sorelle, i padri e i vicini dei protagonisti – e spesso recitano molto meglio della star il cui nome campeggia sul manifesto della pellicola. Tuttavia, anche se abbiamo già visto i loro volti centinaia di volte, abbiamo spesso difficoltà ad identificarli. Di quanti di questi 20 attori ricordate i nomi?
I peggiori cattivi delle serie televisive
I peggiori cattivi delle serie televisive
Ha compiuto 85 anni lo scorso 23 maggio e il ruolo più importante della sua carriera lo ottenne negli anni '80 nella serie «Dynasty»: milioni di spettatori in tutto il mondo adoravano odiare Joan Collins (a destra), che all'epoca interpretava l'odiosa Alexis Colby. Ma lei non è di certo l'unica star televisiva ad aver conquistato il cuore del pubblico malgrado o grazie alla sua cattiveria. Sfogliate la nostra galleria di immagini per scoprire i 20 più grandi cattivi, farabutti ed intriganti di tutti i tempi.
20° posto: il professor Moriarty in «Sherlock»: di cosa ha bisogno un investigatore geniale come Sherlock Holmes per dare il meglio di sé? Di un avversario alla sua altezza. Nella serie «Sherlock», prodotta dalla BBC e vincitrice di numerosi premi, è Andrew Scott a ricoprire questo ruolo: egli incarna, infatti, il professor Moriarty, un cervello criminale d'eccezione, soprannominato «il Napoleone del crimine» nel romanzo di Arthur Conan Doyle. Un autentico farabutto senza scrupoli.
19° posto: Pablo Escobar in «Narcos»: era spietato, brutale e pieno di assi nella manica. Nessuno si schierava apertamente contro Pablo Escobar, il barone della droga più potente degli anni '80, a meno che non avesse più pelo sullo stomaco di quest'uomo che commissionava omicidi con la stessa leggerezza con cui ordinava un bicchiere di vino o un caffè. Wagner Moura ha incarnato con maestria, per ben due stagioni, questo personaggio tristemente noto della storia contemporanea nella serie Netflix «Narcos» .
18° posto: Victoria Grayson in «Revenge»: come svela anche il titolo, la serie americana «Revenge» narra una storia di vendetta. Una giovane donna torna a casa sua, negli Hamptons, per vendicarsi dei responsabili della morte di suo padre. Il suo bersaglio: la bella matriarca Victoria Grayson. Madeleine Stowe ha interpretato questa magnifica intrigante alla perfezione. Nel 2012 il ruolo le è anche valso una candidatura ai Golden Globe.
17° posto: Tyrell Wellick in «Mr. Robot»: se la serie Amazon «Mr. Robot», incentrata su di un geniale hacker, ha ricevuto una così buona accoglienza nel 2015, è anche grazie a lui. L'attore svedese Martin Wallström incarna con incredibile malizia il farabutto Tyrell Wellick, uno scienziato che decide di vendere la sua anima al diavolo. Il suo universo è quello del consumo eccessivo, dei grandi gruppi e delle promesse capitalistiche di guarigione. Un oscuro nichilista dal temperamento malvagio e dall'estrema freddezza come i personaggi di "American Psycho", "Matrix" o "Momo".
16° posto: Raymond «Red» Reddington in «The Blacklist»: un criminale ed ex militare ricercato in tutto il paese cammina tranquillamente nella hall della sede dell'FBI e offre il proprio aiuto in cambio dell'immunità. È così che ha inizio la serie tv poliziesca «The Blacklist». Non si sa mai nulla delle reali intenzioni di Raymond «Red» Reddington, ma sono di certo ben lungi dall'essere onorevoli. «Red è un cattivo ragazzo», ha confidato James Spader in merito al suo personaggio molto famoso negli Stati Uniti: «Non fatevi illusioni! Anche se si dimostra gentile con le vecchie signore.»
15° posto: Clarissa von Anstetten in «Verbotene Liebe»: Isa Jank ha interpretato la carogna tedesca per eccellenza per ben sette anni prima di abbandonare la serie di ARD nel 2001. Personaggio appassionato, regalava un pizzico di pepe alla storia, divertendosi a complottare e manipolare l'alta società di Düsseldorf. L'attrice è tornata a far parte del cast nel 2011, riprendendo ancora una volta il ruolo della contessa Clarissa von Anstetten. Ci era mancata. «I cattivi sono i personaggi più divertenti», ha dichiarato a ragione Isa Jank. Considerazioni condivise anche dal suo omologo maschile…
14° posto: Hans-Joachim «Jo» Gerner in «Gute Zeiten, schlechte Zeiten»: ciò che era Clarissa von Anstetten in «Verbotene Liebe», il professor Hans Joachim «Jo» Gerner lo era in «Gute Zeiten, schlechte Zeiten» (RTL): il più grande farabutto della televisione tedesca. Wolfgang Bahro incarna con diabolica perfezione l'intrigante avvocato in grado di darle, ma anche di prenderle (vedi foto): «Non per nulla vengo chiamato il J.R. della televisione tedesca. Lo trovo fantastico. Quelli dei cattivi sono sempre i ruoli più interessanti.» Ciò che vale per i cattivi della televisione tedesca, vale anche per i loro modelli americani. Ma ne parleremo più avanti…
13° posto: L'uomo con la sigaretta in «X-Files»: il fumo uccide! E può accadere che la nicotina annerisca non solo i polmoni ma anche l'anima. In ogni caso, nella serie di culto «X-Files», l'uomo con la sigaretta (William B. Davis) è il personaggio più oscuro: un esperto in cospirazione e un lobbista della morte. Avrebbe perfino preso parte all'assassinio di JFK e Martin Luther King. Nonostante il cancro, l'uomo con la sigaretta è sopravvissuto e ha fatto il suo grande ritorno con la nuova stagione della serie trasmessa nel 2016. Anche se sembrava più un Robinson Crusoe naufragato su un'isola vulcanica.
12° posto: Bob in «Twin Peaks»: il viso più brutto della serie di culto americana «Twin Peaks» non appartiene ad un attore navigato: Frank Silva lavorava come accessorista per la produzione quando, in un attimo di disattenzione, il suo viso comparve riflesso in uno specchio. Un momento spettrale che ha indotto il regista David Lynch ad affidare a Frank Silva il ruolo di Bob: questo è il nome dello spirito malvagio che perseguita gli abitanti di Twin Peaks esortandoli a commettere azioni terribili.
11° posto: Enrico VIII in «I Tudors»: non perdere la testa, è tutto ciò che conta! Ecco cosa si dicevano i sudditi (e le donne) di Enrico VIII quando si trovavano di fronte al loro monarca. Pare che Jonathan Rhys Meyers (nella foto con Natalie Dormer) abbia seminato lo stesso terrore sul set della serie storica «I Tudors». È con grande lubricità, ossessione per il potere e un pizzico di follia che l'eccentrico irlandese, noto per le sue scappatelle alcoliche e gli scoppi d'ira, ha interpretato per quattro stagioni l'enfant terrible della casa reale inglese (1491-1547) che amava mandare al patibolo le sue mogli. Un giorno, ad un giornalista che gli chiedeva se era contento di potersi disfare di questo ruolo tanto impegnativo dopo una giornata di riprese, rispose: «Sono sempre Enrico! Non abbandono mai il mio ruolo!» Ci sarebbe veramente da farsi qualche domanda.
10° posto: Bernd Stromberg in «Stromberg»: con la sua barbetta nera, il suo insipido machismo e la sua noiosa disperazione, è stato a lungo il più grande farabutto del paese: Bernd Stromberg, l'intrigante duro a morire della compagnia di assicurazione Capitol. Per molti, la serie «Stromberg» era il riflesso delle frustrazioni che provavano quotidianamente sul lavoro. «Conosco persone che non riescono a guardarne un episodio intero», ha dichiarato un giorno l'attore protagonista Christoph Maria Herbst in merito alla serie che lo ha reso famoso, interrotta nel 2012: «Perché fra una diarrea e uno scoppio di herpes, dicono a se stessi: "Domani, devo tornare in ufficio, non ce la faccio più."»
9° posto: Alfred Tetzlaff in «Ein Herz und eine Seele»: negli anni '70, nessuna serie è stata più popolare di «Ein Herz und eine Seele», di Wolfgang Menge. Ed è stato in gran parte grazie a lui: il piccolo borghese invidioso Alfred Tetzlaff, che declamava in staccato le sue tirate reazionarie contro «socialisti» ed «emigrati» come si trattasse di fuochi d'artificio. All'epoca l'approccio critico e ironico della serie non era piaciuto a tutti. Così l'attore Heinz Schubert era stato definito «antisemita», «nemico della nazione» o ancora «bomba della destra contro il governo». All'epoca l'interprete di «Ekel Alfred» aveva dichiarato: «Grazie per questi paragoni. È la dimostrazione che ho fatto un buon lavoro.»
8° posto: il dottor Gregory House in «Dr. House»: un salvatore che non ama la gente. Il medical drama «Dr House» (disponibile in DVD) è basata su di un'idea singolare, che ha conquistato milioni di fan in tutto il mondo. Con Gregory House, un geniale medico misantropo, Hugh Laurie ha dato vita ad un personaggio bizzarro, scrivendo una pagina di storia della televisione. La serie si è conclusa nel 2012, dopo otto stagioni.
7° posto: «T-Bag» in «Prison Break»: nella serie ad alta tensione «Prison Break» non mancano di certo i personaggi oscuri. Ciò non stupisce se si pensa che la prima e la migliore delle stagioni della serie si svolge interamente dietro le sbarre. Tuttavia un personaggio in particolare si è distinto dagli altri: assassino, stupratore, pedofilo e razzista dalla mente distorta, «T-Bag» era senz'altro il peggior detenuto della prigione. Robert Knepper ha interpretato questo mostro con tale maestria da riuscire a farne uno dei personaggi più amati dal pubblico. L'attore, amorevole padre di famiglia nella vita privata, ha dichiarato che un giorno gli è capitato che alcune donne, avendolo visto, si mettessero a gridare terrorizzate.
6° posto: M. Burns in «I Simpson»: il volto del capitalismo ha i denti sporgenti e il colorito giallastro. Tuttavia, quest'ultimo particolare non risulta strano nell'universo degli eroi di Springfield. Charles Montgomery Burns, invece, è ben lungi dall'essere un personaggio ordinario: con i suoi numerosi difetti fisici, questo miliardario avaro e avido è l'incarnazione stessa dell'invidia e della disonestà ne «I Simpson». In altre parole, è indispensabile.
5° posto: Re Joffrey in «Game of Thrones»: in mezzo a tutti i farabutti che commettono i loro misfatti nella serie fantasy «Il trono di spade», lui sembra uno scolaretto. Ma è soltanto apparenza. Non è forse vero che la vera crudeltà viene da dentro? «In alcune scene faccio cose orribili senza la minima ragione», ha dichiarato un giorno l'attore Jack Gleeson in merito al suo personaggio, il crudele re Joffrey. Un'osservazione decisamente molto pertinente.
4° posto: Alexis Colby in «Dynasty»: era chiamata «la stronza». Un titolo che Joan Collins ha chiaramente meritato. Per otto anni, infatti, ha interpretato il ruolo di una donna crudele e vendicativa nella serie «Dynasty». Il nome completo di questa antieroina è lungo quasi quanto l'elenco delle sue infamie: Alexis Morell Carrington Colby Dexter Rowan. Nel privato tuttavia Joan Collins non ha nulla della stronza: «Penso di essere leale, onesta e odio i deficienti!»
3° posto: Frank Underwood in «House of Cards»: Kevin Spacey ha incarnato l'uomo politico senza scrupoli Frank Underwood, che finirà per essere eletto presidente degli Stati Uniti, nelle cinque stagioni di «House of Cards». In seguito alle rivelazioni dello scorso autunno, otto membri del cast hanno accusato l'attore di molestie sessuali. Ora non si può fare a meno di chiedersi se Kevin Spacey interpretasse davvero un ruolo di finzione.
2° posto: Walter White in «Breaking Bad»: Bryan Cranston riassume alla perfezione la macabra fascinazione suscitata da «Breaking Bad». Durante un'intervista rilasciata alla fine della serie, un giornalista gli ha chiesto se egli crede nel male: «Esiste insieme al bene, e si nasconde in ognuno di noi.» Il suo personaggio, il professore di chimica Walter White, è quindi uno di noi. Un uomo onesto che, dopo il cancro, si trasforma in un re della droga senza scrupoli. Probabilmente la trasformazione più incredibile che un personaggio di serie televisiva abbia mai subito.
1° posto: J.R. Ewing in «Dallas»: fa parte dei personaggi più celebri del pianeta. E se è divenuto famoso in tutto il mondo è grazie alle sue azioni abiette. Larry Hagman era J.R. Ewing, uno dei pilastri della serie «Dallas», trasmessa per la prima volta nel 1978. I suoi 378 episodio hanno contribuito a fare di J.R. il nemico pubblico numero per i telespettatori di tutto il mondo. «Non era una cattiva persona», ha ricordato un giorno Larry Hagman, scomparso nel 2012, parlando del ruolo più importante della sua carriera. «Era un magnate del petrolio.» Per noi, invece, J.R. Ewing resta comunque il più grande farabutto televisivo di tutti i tempi.
Queste star erano ben più «anziane» dei loro personaggi
Queste star erano ben più «anziane» dei loro personaggi
Daenerys Targaryen ha 16 anni quando torna a Westeros dopo anni di «esilio» nella prima stagione di «Game of Thrones». L'attrica britannica Emilia Clarke aveva già 26 anni quando ha accettato il ruolo. Ma al cinema, l'età reale non è importante. Queste «vecchie» star hanno interpretato personaggi ben più giovani di loro...
A 17 anni, Frances, alias Baby, è un'adolescente apatica quando parte in vacanza con la propria famiglia. «Dirty Dancing» ne farà una donna. L'attrice Jennifer Grey lo era però già da tempo: ha recitato la parte quando aveva 27 anni.
Benché Marty McFly non invecchierà mai e avrà 17 anni durante tutta la trilogia di «Ritorno al futuro», l'attore Michael J. Fox non ha potuto fermare il tempo. Fortunatamente, ci si ricorda appena del fatto che avesse già 29 anni al momento delle riprese dell'ultimo film della saga.
Kevin Spacey aveva 45 anni quando ha realizzato il suo sogno con «Beyond the Sea» e dato prova del suo talento di artista interpretando Bobby Darin. Ha recitato con tale passione che non era difficile dargli 22 anni.
Nella serie «Tredici» andata in onda su Netflix, Ross Butler, in parte responsabile del suicidio del suo personaggio principale, ha dimostrato che a 26 anni si può ancora passare per un liceale di 17.
Ogni vampiro che si rispetti è immortale e non ha età. Non ha dunque alcuna importanza il fatto che Ian Somerhalder (a destra nella foto) avesse già 31 anni quando sono iniziate le riprese di «The Vampire Diaries» (attualmente su Netflix): Damon, il personaggio interpretato, è un adolescente di 16 anni.
Emma Thompson aveva 36 anni quando ha indossato i panni della protagonista di «Ragione e Sentimento» (1995), film che ha anche ricevuto l'Oscar per la migliore sceneggiatura non originale: nel corso dell'intero lungometraggio, Elinor Dashwood oscilla tra amore, speranza e disillusioni. Una situazione usuale per le giovani donne di 19 anni.
La differenza di età tra Barbra Straisand e il suo personaggio in «Yentl» era ancora più grande. L'attrice aveva 41 anni quando ha interpretato l'eroina ebrea di 17 anni che doveva travestirsi da ragazzo per studiare in una scuola talmudica.
La differenza di età non dovrebbe essere un ostacolo per l'amore: è ciò che pensavano anche Olivia Newton-John (29 anni) e John Travolta (24 anni) trasformandosi per «Grease» in due adoleascenti che danzavano e cantavano senza preoccuparsi del domani.
Un modello per milioni di donne eleganti e una dea per milioni di uomini: a 32 anni, Audrey Hepburn ha raggiunto l'apice della sua carriera con «Colazione da Tiffany». Interpretava Holly Golightly, giovane provinciale appena sbarcata a New York, con l'adorabile semplicità di una ragazza di 18 anni.
All'epoca 17enne, Judy Garland ha conquistato i cuori degli spettatori interpretando Dorothy, orfanella originaria del Kansas dalla vita semplice. I produttori del «Mago di Oz» (1939) avevano faticato a dissimulare le curve che il corpo dell'attrice cominciava a mostrare.
Benché Kristen Bell avesse già 24 anni al momento delle riprese, le è stato affidato il ruolo di una giovane apprendista detective di 17 anni nella serie tv «Veronica Mars».
Nelle serie per adolescenti, i ruoli sono raramente interpretati da veri adolescenti. Luke Perry (a sinistra), che interpretava Dylan il ribelle in «Beverly Hills 90210» aveva già 24 anni. Ian Ziering (secondo da destra), alias Steve, ne aveva 26 al momento delle riprese della prima stagione. Ma la palma dell'attrice più «anziana»...
... è di Gabrielle Carteris, all'epoca 29enne, che interpretava Andrea Zuckermann, un'intellettualoide perdutamente innamorata di Brandon Walsh (Jason Priestley).
Un'altra serie per adolescenti (Dawson) con un'attrice 29enne: Meredith Monroe (a destra), la più «anziana» nella foto, ha avuto a che fare per sei stagioni con la pubertà, il liceo e l'università.
Uno sguardo che non può lasciare nessuno indifferente. Quando Alex, 15 anni, fissa la telecamera con aria provocatrice all'inizio di «Arancia meccanica», sembra un invito al voyeurismo. L'attore Malcolm McDowell aveva già 28 anni quando interpretò il capo della banda di giovani delinquenti.
A 21 anni, Ben Braddock è estremamente timido: fino a che non cede alle avances di Mrs. Robinson (Anne Bancroft), una donna molto più anziana di lui. A 30 anni, Dustin Hoffman non era certamente così alle prime armi come il suo personaggio de «Il laureato», che ha fatto di lui una star internazionale.
Nel film cult per adolescenti «Cruel Intentions», Cecile, una studentessa di musica di 17 anni un po' imbranata, si lascia coinvolgere in un intrigo che mescola cocaina, amori saffici e seduzione: Selma Blair (a sinistra) aveva 27 anni quando si scambiò il bacio cinematografico dell'anno con Sarah Michelle Gellar, nel 1999.
Benché avesse 11 anni più del suo personaggio Frank Abagnale, Leonardo DiCaprio, all'epoca 28enne, ha garantito la freschezza necessaria per il suo ruolo di truffatore che è riuscito a tenere sul chi va là l'FBI, la compagnia aerea PanAm e gli spettatori di «Prova a prendermi».
A 26 anni, Rachel McAdams (seconda partendo da destra) ha indossato i panni di Regina George, di dieci anni più piccola, a capo di una banda di ricche lolite in «Mean Girls».
Il «Karate Kid» non era più un bambino: Ralph Macchio aveva già festeggiato le sue 23 primavere quando ha interpretato il ruolo del giovane Daniel, 15 anni, che prendeva lezioni di karate, ma anche di saggezza orientale, dal suo maestro Miyagi (Noriyuki Morita).
L'attore inglese Andrew Garfield sembrava ben più giovane della sua età. Nessuno ha notato che avesse già 27 anni quando ha indossato i panni del giovane Peter Parker, 17 anni, diventato «L'uomo ragno» dopo essere stato morso da un aracnide.
La stessa età che avevail suo predecessore, Tobey Maguire, quando ha cominciato a constatare dei cambiamenti importanti nel suo corpo.
Se dimostrate 21 anni quando in realtà ne avete 37, potete pilotare la nave spaziale Enterprise: nella nuova versione di «Star Trek», John Cho interpreta il ruolo del capitano Hikaru Sulu, fresco di diploma della Starfleet Academy. Oggi, l'attore ha 45 anni.
La protagonista Antonia Campbell-Hughes (30 anni) ha trovato nel ruolo di Natascha Kampusch, vittima di un rapimento, il giusto equilibrio tra la paura, il tormento e una strana emancipazione acquisita al termine di «3096» (titolo della pellicola) giorni di prigionia. L'attrice ha interpretato il personaggio tra i 14 e i 18 anni di quest'ultimo.
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