Spettacolo Addio a John Prine, icona del country: aveva il Coronavirus

CoverMedia

8.4.2020 - 11:11

JOHN PRINE performing at the Austin City Limits music festival
Austin, Texas - 25.09.05

Where: Texas, United States
When: 25 Sep 2005
Credit: WENN
JOHN PRINE performing at the Austin City Limits music festival Austin, Texas - 25.09.05 Where: Texas, United States When: 25 Sep 2005 Credit: WENN
Source: WENN

Il musicista si è spento a 73 anni dopo aver lottato contro il Covid-19.

Lutto nel mondo della musica. All’età di 73 anni è morto John Prine, icona del country e del folk.

L’artista era ricoverato presso il Vanderbilt University Medical Center di Nashville (Tennessee) dal mese scorso. Dopo 13 giorni in terapia intensiva, John si è spento a causa di una serie di complicazioni dovute al Coronovirus.

A confermare la triste notizia è stata la moglie e manager, che ha svelato come lei il musicista fossero recentemente tornati da un tour in Europa.

Dopo essere stato intubato il 28 marzo, per Prine le speranze di sopravvivenza erano ormai ridotte al lumicino.

Molte star come Joan Baez, Mark Hamill, Kevin Bacon, Jason Isbell, Patton Oswalt, Margo Price e Bette Midler lo hanno voluto ricordare sui social.

Joan Baez gli ha voluto dedicare una performance di uno dei suoi brani più famosi, Hello In There, inserito nell’album della cantante del 1975, Diamonds & Rust.

Acclamato da Bob Dylan, John ha composto dei brani sul temi quali la solitudine (Hello In There), il trauma della guerra (Sam Stone) e l’ambiente (Paradise).

Prine era anche autore e attore, nonché proprietario della Oh Boy Records, a Nashville.

Inserito nella Songwriters Hall of Fame, John ha inciso l’ultimo album, The Tree of Forgiveness, nel 2018, dopo una grande carriera iniziata nel 1971 con l’omonimo disco (John Prine).

Prine fu costretto a mettere in stand-by la sua scalata al successo nel 1966 dopo una chiamata alle armi durante la guerra in Vietnam, quando fu trasferito in Germania per lavorare come ingegnere meccanico. Durante il sevizio scrisse Sam Stone, il brano che molti considerano come la sua più grande composizione.

Una volta tornato nel suo nativo Illinois, l’artista divenne uno dei principali esponenti della scena folk di Chicago.

Nel 1973 conquistò una nomination ai Grammy Awards come Best New Artist.

Dopo tre album, John lasciò la Atlantic Records e firmò un contratto con la Asylum di David Geffen, con cui rilasciò l’album Bruised Orange, nel 1978. Quattro anni dopo lanciò la sua etichetta discografica, la Oh Boy Records, registrando un altro disco di successo, Aimless Love, nel 1984.

Alla fine degli anni Ottanta conobbe Fiona Whelan, con cui convocò a nozze nel 1996.

Un anno dopo, però, gli venne diagnosticato un cancro al quarto stadio, che riuscì miracolosamente a superare grazie a un intervento chirurgico in cui gli venne asportata una porzione del collo. Il ritorno sul palco avvenne 18 mesi dopo.

Nel 2004 vinse il Grammy Award per il suo album Fair & Square.

Il cancro sarebbe poi tornato nel 2013, ma, tra alti e bassi, l’artista continuò ad esibirsi, aggiudicandosi alcuni prestigiosi riconoscimenti grazie all’ultimo lavoro, The Tree of Forgiveness.

Nel gennaio di quest’anno ha ricevuto il Lifetime Achievement Award (il premio alla carriera) e l’ingresso nella Songwriters Hall of Fame.

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