Sanremo La seconda serata del Festival è a tutto Zalone 

SDA

3.2.2022 - 12:18

Record di ascolti per la seconda serata della kermesse. Sul palco molte lacrime, tra le quali quella della co-conduttrice Lorena Cesarini e di Emma. Mattatore indiscusso è Checco Zalone con le sue battute taglienti e la sua canzone «Pandemia ora che vai via».

ATS / pab

Keystone-SDA

La seconda serata del Festival è stata sì quella della presentazione delle ultime tredici canzoni in gara, ma sopratutto quella del debutto sul palco di Checco Zalone. 

E il comico pugliese non ha steccato. Anzi, ha lasciato il segno con i suoi tre interventi. La favola politicamente scorretta con cui rilegge Cenerentola in chiave anti-omofoba, la satira sul maschilismo di Amadeus, il rap sui disagi di chi è «poco ricco», la canzone dei virologi preoccupati per la fine della pandemia che ha fatto la loro fortuna. 

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Il monologo di Cesarini contro il razzismo

Ma andiamo con ordine. Sul palco la serata parte con Amadeus che rende omaggio a Monica Vitti, la cui scomparsa è stata resa nota mercoledì. Poche ma sincere le parole del conduttore, alle cui spalle campeggiava una foto gigante dell'attrice, per ricordare l'iconica figura del cinema italiano. Il pubblico dell'Ariston applaude e offre la prima standing ovation della serata.

Dopo le prime canzoni di Sangiovanni, in completo rosa, con «Farfalle» e di Giovanni Truppi, presentatosi con canottiera nera per l'esordio al festival con« Tuo padre, mia madre, Lucia», è il momento della co-conduttrice di serata, l'attrice Lorena Cesarini.

Il pubblico dell’Ariston e a casa ascoltano il toccante monologo della 34enne nata a Dakar e cresciuta a Roma da mamma senegalese e papà italiano sul razzismo e sull’odio social. Mentre recita il suo testo l'emozione è palpabile. Lacrime silenziose le solcano il viso.

Inevitabilmente si scatenano le opinioni sui social, con commenti molto positivi ma anche molto duri, che volontariamente decidiamo di tacere.

Checco Zalone superstar

Arriva il momento tanto atteso, quello di Checco Zalone, alla sua prima apparizione al festival. Il debutto coincide con un nuovo record di ascolti, oltre il 55% di share.

Nel suo primo intervento Checco si fa trovare in mezzo alla platea «Sto qui, con la gente vera, con il popolino» e mette subito alla berlina Amadeus: «Sono un ragazzo di provincia, vengo da un piccolo paese, da Capurzo. Mi merito tutto questo? Poi vedo te e dico ‹sì, me lo merito.› Grazie, perché ci fai sentire tutti geni».

Tra le conduttrici, nota l'attore, «manca una scema, l'italiano medio ci è rimasto male». Una volta sul palco ha poi raccontato una favola di un amore gay, una storia ambientata in Calabria, con il trans brasiliano Oreste innamorato del principe ma osteggiato dal re omofobo.

«Stiamo facendo servizio pubblico», punzecchia Zalone. Rilegge Mia Martini con 'Che ipocrisia nell'universo' e conclude con l'ennesimo doppio senso: «Se ci sono denunce, querele, interrogazioni parlamentari, il foro di competenza è di Amadeus». Poi lo saluta con un 'buon licenziamento'.

Zalone torna altre due volte con il rap di Ragadi sui disagi del «poco ricco», e in veste di Oronzo Carrisi, il virologo cugino di Al Bano, che spiega come il virus abbia «cambiato la vita» ai virologi e canta ‹Pandemia ora che vai via›, coinvolgendo, nel suo intervento più riuscito anche il pubblico in sala, che si mette a canticchiare la nuova hit del comico. 

I social, ovviamente sono molto divisi tra chi applaude, chi ride e chi ha ‹nostalgia› di Fiorello.

Laura Pausini come superospite

La superospite musicale è Laura Pausini, abituata dell'Ariston ma visibilmente emozionata, che propone «Scatola», brano guida del film Amazon Original sulla sua vita, «'Laura Pausini – Piacere di conoscerti'». Poi intona ‹I have a dream› degli ABBA, mentre sul palco entrano anche Mika e Alessandro Cattelan, suoi prossimi compagni di avventura alla guida dell'Eurovision Song Contest.

Il resto è musica

E il concorso? Detto dei primi due, ricordiamo anche gli altri. Le Vibrazioni cantano «Tantissimo» e rendono omaggio a Stefano D'Orazio. Emma sembra convincere con «Ogni volta è così» e si commuove  (pure lei) e alla fine abbraccia Francesca Michielin che ha diretto l'orchestra.

A rappresentare la generazione «TikTok» c'è Matteo Romano, con l'emozione dei suoi 19 anni  con «Virale». Non manca la graffiante 82enne, Iva Zanicchi, accolta da una standing ovation, che fa la scala a metà giustificandosi con «Ieri sono caduta» e canta «Voglio amarti».

È la volta poi di Ditonellapiaga e Rettore con «Chimica». Elisa, che comanda la classifica dopo la seconda serata e che è la favorita di molti pronostici, si presenta avvolta in una abito nuvola color latte, 21 anni dopo la vittoria torna al festival con «O forse sei tu».

Tananai, da Sanremo Giovani, canta «Sesso occasionale», poi arriva in carne e ossa Irama, l'anno scorso costretto alla quarantena, con «Ovunque sarai». Chiudono la gara i debuttanti Aka7even con il brano «Perfetta così» e la coppia Highsnob e Hu «Abbi cura di te».