Spettacolo Antonino Cannavacciuolo difende la «tradizione»

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18.5.2018 - 13:12

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Nel suo ultimo libro «I menu d’autore», lo Chef difende ricette e prodotti a chilometro zero.

Antonino Cannavacciuolo difende la tradizione culinaria.

Lo conferma nel suo ultimo libro «I menu d’autore», dove spiega la differenza fra una ricetta seguita ad arte e una arrangiata con prodotti non adeguati.

«La tradizione tanto declamata non esiste. Perché anche preparando una ricetta antica, oggi spesso si usano ingredienti che vengono da tutt’altra parte rispetto al luogo in cui quel piatto è nato», commenta Antonino Cannavacciuolo ai microfoni de La Repubblica.

«Un pollo alla cacciatora – lo chef cita per esempio – preparato con un pollo che non è italiano, meglio ancora se del contadino, con un olio e pomodoro che hanno viaggiato migliaia di chilometri, non rispetta la tradizione. Che quindi è un ingrediente essa stessa».

Nel volume firmato da Cannavacciuolo ci sono 20 piatti che hanno reso famoso l’esperto di cucina e il racconto illustrato, con le foto di Stefano Fusaro. Ma non manca nemmeno una proposta vegetariana crudista per chi soffre di intolleranze alimentari.

«Perché cucinare è un atto di amore e di generosità. E, nel caso del ristorante, anche un servizio per il pubblico. Con i no non si mettono certo a loro agio le persone».

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