Spettacolo Caso Weinstein: l’ex manager di Rose McGowan si suicida

CoverMedia

11.2.2018 - 09:34

Source: Covermedia

Jill Messick si è tolta la vita dopo essere stata tirata in ballo nella disputa tra l'attrice e il produttore.

Dopo essere stata nominata nella disputa tra l’attrice e il produttore, Jill Messick si è tolta la vita. Aveva 50 anni e da tempo lottava contro la depressione. Secondo la famiglia della donna, però, essere stata tirata in ballo nello scandalo Weinstein ha peggiorato la salute mentale di Jill. Quest’ultima ha seguito l’ex protagonista di Streghe nel periodo in cui è stata violentata dal fondatore della Miramax.

«Vedere il suo nome nei titoli dei giornali giorno dopo giorno, come tentativo di qualcuno di sollevare attenzione alla sua causa personale, insieme al disperato tentativo di Harvey di vendicarsi, è stato per lei devastante», hanno fatto sapere i famigliari in una nota stampa.

Rose McGowan ha infatti dichiarato in un’intervista rilasciata al New York Times che la Messick non l’ha sostenuta nella sua battaglia contro Weinstein.

Sempre la famiglia di Jill ha rigettato le accuse dell’interprete hollywoodiana, sottolineando che la manager aveva fatto il possibile per garantire la serenità della sua assistita.

«Una delle sue prime clienti fu proprio Rose McGowan, e uno dei primi compiti fu quello di organizzare una colazione con Harvey Weinstein durante il Sundance Film Festival. Dopo questo incontro, Rose disse a Jill cosa era capitato, ovvero il fatto che si fosse spogliata e fosse entrata in una vasca con lui, un errore di cui Rose immediatamente si pentì. Ma Rose non usò mai la parola stupro in quella conversazione», hanno raccontato i famigliari della donna.

E poi ancora: «Jill riconobbe che Harvey aveva fatto qualcosa di disdicevole se non illegale a Rose e ne parlò con i suoi superiori all'agenzia, i quali dissero che avrebbero gestito la situazione. Il successivo accordo tra Rose e Harvey che venne negoziato in seguito venne fatto senza che Jill lo sapesse. Ciò che sapeva era che la questione era stata risolta e che Rose continuava a fare film con Weinstein».

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