Intervista shock Il Labour chiede un'indagine sul «razzismo» a corte

SDA

8.3.2021 - 12:46

Meghan, duchessa di Sussex, nell'intervista ha evitato l'attacco frontale alla regina Elisabetta.
Meghan, duchessa di Sussex, nell'intervista ha evitato l'attacco frontale alla regina Elisabetta.
KEYSTONE/AP/Joe Pugliese

Il Labour britannico auspica per bocca della ministra ombra dell'istruzione, Kate Green, che Buckingham Palace apra un'indagine interna sulle rivelazioni fatte dai duchi di Sussex nell'intervista all'emittente statunitense CBS.

8.3.2021 - 12:46

Meghan ha fra l'altro affermato di essersi sentita abbandonata dalla famiglia reale fino all'orlo del suicidio. L'inchiesta deve riguardare in particolare le «preoccupazioni sul colore della pelle» di Archie, primogenito di Meghan ed Harry, che un membro della famiglia reale non identificato avrebbe espresso al duca prima della nascita.

«Il razzismo non può avere spazio» nel Regno Unito, si limita a commentare da parte sua Vicky Ford, esponente del governo conservatore di Boris Johnson.

Green, interpellata stamattina da Sky News assieme a Ford sull'esplosiva intervista dei Sussex alla Cbs, ha parlato di rivelazioni «davvero angoscianti e scioccanti». E visto che ci sono «accuse di razzismo, io mi aspetto che siano trattati dal palazzo con la massima serietà e pienamente investigate», ha incalzato.

Dal razzismo alla negazione di un supporto psicologico

Concetti analoghi vengono espressi in queste ore da altri esponenti politici e personalità britanniche, in primo luogo – ma non solo – da figure la cui provenienza familiare è legata a minoranze etniche.

La vicenda dei dubbi sul colore della pelle di Archie, che sta suscitando sdegno anche negli Stati Uniti e altrove, è al centro dell'attenzione, che si focalizza tuttavia pure su altri aspetti clamorosi dell'intervista: dal racconto sui pensieri suicidi denunciati da Meghan nel periodo più difficile della sua vita a corte e del rifiuto «dell'istituzione» di aiutarla ad avere assistenza psicologica esterna per timore di uno scandalo; al sospetto che il successo del primo tour ufficiale post matrimoniale dei Sussex – in Australia – abbia potuto suscitare la gelosia di altri Windsor (esattamente come accadde a suo tempo per Diana); fino alle rivelazioni sul senso di abbandono denunciato da entrambi; o ancora sulla resa ai «ricatti» della stampa popolare imputata ai vertici della monarchia, «intrappolati» nello status quo; e sulle parole amare verso l'erede al trono Carlo (padre di Harry), ma anche verso i duchi di Cambridge, William e Kate. In un quadro nel quale i duchi ribelli hanno risparmiato solo la 94enne regina Elisabetta.

Primi commenti in difesa di Buckingham Palace

In difesa del palazzo, non mancano peraltro i primi interventi di commentatori reali e specialisti di gossip da tempo critici verso Harry e Meghan, come Anna Pasternak. Mentre Charles Anson, portavoce della regina negli anni della crisi legata alle vicende della principessa Diana, parla del programma della Cbs come di «un'intervista significativa», ma «da contestualizzare»; e comunque giura: «Nella casa reale non c'è neppure un filo di razzismo».

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