Spettacolo Giuseppe Tornatore: sintesi del noir perfetto

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29.10.2018 - 13:11

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In occasione del Festival del Cinema, il regista siciliano ha selezionato otto titoli che a suo dire hanno tutte le caratteristiche ad-hoc.

Giuseppe Tornatore è un estimatore dei film noir.

Come tributo alla sua passione e in occasione del Festival del Cinema, il regista siciliano ha selezionato per la kermesse otto titoli dedicati a Incontri Ravvicinati: pellicole che secondo il cineasta riassumono le migliori caratteristiche dei film di tensione.

Si tratta di «La fiamma del peccato» (1944) di Billy Wilder, «La donna del ritratto» (1944) di Fritz Lang, «Lo specchio scuro» (1946) di Robert Siodmak, «Crime and Punishment - Ho peccato» (1935) di Josef von Sternberg, «Le catene della colpa» (1947) di Jacques Tourneur, «Detour» (1945) di Edgar G. Ulmer, il francese «Le Trou - Il buco» (1960) di Jacques Becker e infine «Il delitto perfetto» (1954) di Alfred Hitchcock.

«Per decenni il noir è stato considerato solo cinema da botteghino. Ci sono voluti François Truffaut e la Nouvelle vague negli anni Sessanta perché il genere fosse rivalutato e se ne comprendesse il valore artisticoIl. Il noir è più bello del giallo che comincia sempre dopo un delitto», spiega Giuseppe Tornatore all’Ansa.

«Il noir invece ti racconta di come sono andate le cose mentre accadono, per questo deve essere perfetto per funzionare. Uno dei suoi punti di forza è il senso di colpa, la sconfitta, il protagonista molto spesso trascinato a compiere un'azione criminale».

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