«Vogliamo privacy!»Parodia di Harry e Meghan in un episodio di «South Park»
Covermedia / Red
22.2.2023 - 13:01
I due reali vengono presi in giro nell’episodio «Worldwide Privacy Tour», andato in onda il 15 febbraio su Comedy Central.
Covermedia, Covermedia / Red
22.02.2023, 13:01
22.02.2023, 13:45
Covermedia / Red
Harry e Meghan non denunceranno gli autori di «South Park».
L’ episodio denominato «Worldwide Privacy Tour», andato in onda il 15 febbraio su Comedy Central, vede il fittizio Principe di Canada e sua moglie trasferirsi nella città immaginaria del Colorado, South Park.
L’episodio, in forma satirica, è sembrato un chiaro riferimento al Duca e alla Duchessa di Sussex, che nel 2020 hanno scelto di lasciare Buckingham Palace e di rinunciare al ruolo di royal senior, trasferendosi negli Stati Uniti.
Uno spezzone dell'episodio è stato condiviso su Twitter, tra gli altri, dal «Mirror».
Harry and Meghan were branded "dumb and stupid" as they were taken apart in the latest episode of South Parkpic.twitter.com/VrmmuR9h2k
Dopo la messa in onda della puntata si sono susseguiti una serie di rumors sulla possibilità che la coppia – a cui l’irriverente parodia non è affatto piaciuta – citasse in giudizio la serie. Voci smentite oggi da un comunicato: «È tutto francamente senza senso. Sono notizie noiose e prive di fondamento».
Un chiaro riferimento alla coppia
Il riferimento a Harry e Meghan era piuttosto chiaro, sebbene nella puntata in questione i due reali non vengano nominati.
Nell’episodio, il Principe di Canada è raffigurato con i capelli rossi e la barba rossa, mentre la moglie con un outfit rosa e un cappello bianco, un completo che ricorda quello indossato da Meghan nel 2018 all’evento Trooping The Colour per la Regina Elisabetta.
Nel dirigersi verso South Park, i due mostrano un cartello con le scritte «Vogliamo la nostra privacy» e «Basta guardarci».
Inoltre, la «Regina del Canada» è appena morta (un riferimento alla scomparsa della Regina Elisabetta), e la coppia immaginaria viene ricevuta con freddezza in patria per aver criticato la monarchia.