Contenuti compromessi La creatrice di «Harry&Meghan» accusa il Palazzo di mentire

klm

28.1.2023

Liz Garbus ha raggiunto milioni di persone con la sua serie documentaria «Harry&Meghan». E ha scoperto da sola che la famiglia reale britannica non prende molto sul serio la verità.

klm

28.1.2023

La famiglia reale britannica avrebbe potuto rispondere alle accuse del principe Harry e della duchessa Meghan contenute nel loro documentario su Netflix?

È quanto suggerisce una frase che compare proprio all'inizio della serie: «I membri della famiglia reale non hanno voluto commentare il contenuto della serie».

Secondo delle fonti interne ai reali, però, la famiglia non ha mai ricevuto una richiesta in tal senso. Un'accusa che Liz Garbus, la regista di «Harry&Meghan», vede come una vera e propria menzogna.

«Giochi psicologici» da Palazzo

Questo è un esempio dei «giochi psicologici» in cui sono coinvolti Harry e Meghan: «Buckingham Palace ha detto che non li abbiamo mai contattati, invece l'abbiamo fatto. Lo hanno fatto per indebolirci. E con noi, possono anche compromettere tutto il contenuto del documentario».

Garbus, che ha anche diretto delle serie come «The Handmaid's Tale» o «Yellowjackets», ha ritenuto importante che Harry e Meghan potessero dire la loro: «La gente legge di tutto su di loro finché qualcun altro lo scrive. Ma quando vogliono raccontare la propria storia con parole personali, improvvisamente diventa un problema».

«Grossi problemi storici»

È stata sua l'idea che la serie mettesse in luce anche i problemi sociali e il razzismo strutturale nella monarchia britannica: «La loro storia d'amore era la spina dorsale dello show, ma volevo tracciare un arco a problemi storici più grandi». Harry e Meghan sono stati molto aperti in questo senso.

Ufficialmente, i reali si sono sempre rifiutati di commentare il documentario. Secondo fonti interne, però, una piccola casa di produzione avrebbe contattato il Palazzo. Dopo che un portavoce avrebbe contattato Netflix per verificare che la società di produzione stesse effettivamente lavorando per il servizio di streaming, si dice che non sia mai arrivata una risposta.