Morte della moglie Lino Banfi: «È come se si fosse staccata una cosa da me»

Covermedia

6.3.2023 - 16:30

Lino Banfi
Lino Banfi

Fu la moglie Lucia a salvare l’attore dal momento più buio della sua vita, incoraggiandolo a seguire i suoi sogni.

6.3.2023 - 16:30

Lino Banfi è tornato a parlare della moglie Lucia, morta il 22 febbraio dopo un lungo calvario contro l’Alzheimer.

«È difficile spiegare come uno si sente. Come ho detto a Maria De Filippi, abbiamo avuto più o meno lo stesso destino negli stessi giorni, è come se si fosse staccata una cosa da te. Passerà, ma non è facile», ammette il celebre attore ai microfoni di «Non stop News» su Rtl 102.5.

«Faccio l’esempio di una foto: se la strappi puoi unirla con qualsiasi tipo di colla, ma resta staccata. Più tardi succede e più pensi al tempo che hai trascorso con lei», spiega Banfi che ricorda con gratitudine l’aiuto della moglie, venuta in suo soccorso durante un momento particolarmente difficile.

«Avevo molti debiti con i cravattari»

«Capii che il mestiere era duro, fare l’attore con il cabaret era praticamente impossibile. Mandavo, lo ricordo bene, ogni mese i soldi a mia moglie e a nostra figlia. I soldi non bastavano mai. Avevo molti debiti con i cravattari (ovvero gli usurai, ndr), venivano a prendersi qualsiasi cosa per saldare le rate. Dovevo rimanere a Roma a tutti i costi e allora mi resi conto che non potevo fare questo lavoro. Andai sulla Tiburtina per dare fuoco al baule con tutti gli abiti di scena, i manifesti, le fotografie e l’armamentario dell’avanspettacolo», spiega Banfi con dovizia di particolari, ringraziando Lucia per il suo tempestivo intervento.

«Andai a parlare con un senatore della Democrazia Cristiana, amico di mio padre, che mi avrebbe aiutato. Mi promise un posto come usciere in una banca. Tornai a casa e raccontai tutto a mia moglie, non dormimmo di notte. Lei mi guardò e mi disse: «Perché devo avere accanto un marito triste?». Mia moglie non ha mai pensato al posto fisso: voleva un marito felice. Presi coraggio e ricominciai a fare cabaret. Devo tutto a lei».

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