Polemiche sull'esibizione Madonna va all’Eurovision in Israele: fan e attivisti in rivolta

CoverMedia

10.4.2019 - 09:32

Pioggia di critiche alla star per aver accettato di esibirsi a Tel Aviv: soltanto nel 2014 twittava a favore dei palestinesi.

L’annuncio di Madonna come headliner dell’imminente edizione in Israele dell’Eurovision Song Contest ha spaccato la fan-base della Regina del Pop.

Fan e attivisti hanno infatti criticato la cantante 60enne, invitandola a ripensare alla sua decisione in segno di solidarietà verso i palestinesi che vivono nei territori occupati dagli israeliani.

I post spinosi dei follower

«Cara @Madonna, nel 2014 hai twittato in supporto dei bambini palestinesi che venivano bombardati. Ora fai qualcosa per i bambini palestinesi: cancella la tua performance all’Eurovision in Israele!», ha scritto un fan su Twitter.

Un altro follower della diva ha aggiunto: «Cara Madonna, apri il tuo cuore alla gente palestinese a Gaza. Non sostenere i KILLER DEI BAMBINI esibendoti all’Eurovision! Per favore, CANCELLA la tua performance in Israele!».

E ancora: «Come può @Madonna anche solamente pensare di esibirsi all’Eurovision Song Contest. Solamente l’anno scorso sono stati assassinati più di 300 civili disarmati a Gaza, molti erano bambini! Vergognati!».

Madge - che ancora non ha risposto ufficialmente alle critiche -, riceverà un cachet da 1 milione di dollari per cantare due brani del suo repertorio a Tel Aviv: a farsi carico della spesa sarà un ricco uomo d’affari israeliano.

La replica di Madonna

La cantante Kate Miller-Heidke, che all’evento rappresenterà l’Australia, ha criticato chi invoca il boicottaggio: «Io rispetto tutti i punti di vista, ma per me personalmente l’idea di bloccare un paese intero dalla musica, dalla cultura e dall’apprendimento non è un bene… non stanno cercando di boicottare soltanto l’arte, ma anche le accademie (…)».

La star dei Pink Floyd, Roger Waters, ha più volte chiesto a tutti gli artisti e alla BBC - con una lettera a cui hanno aderito molti altri musicisti -, di boicottare l’evento, che si terrà dal 14 al 18 maggio a Tel Aviv.

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